SALVARE L’OSPEDALE PROFILI, ECCO LE RICHIESTE PER POTENZIARE LA STRUTTURA

Lo aveva già annunciato, Vinicio Arteconi (Fabriano Progressista) ancor prima di scendere in campo: “Non permetterò a nessuno di depotenziare l’Ospedale Profili e farò tutto il possibile per mantenere alta l’attenzione e protestare”. Così è stato. Sono state già raccolte 3 mila firme in difesa della struttura fabrianese e ora il tutto verrà consegnato in Regione. “Abbiamo raccolto tantissime firme – ha detto – vuol dire che l’argomento è molto sentito dalla popolazione. È passata l’immagine di chiusura e smantellamento di alcuni reparti”. La petizione ha permesso di evidenziare alcune lacune del nosocomio della città della carta e Arteconi e il suo gruppo è riuscito ad attirare l’attenzione sul possibile rischio. “Attraverso questa petizione chiediamo che venga riattivato il servizio di Odontostomatologia privo attualmente di sede e non operativo; il ripristino dell’unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria, privo di primario; la piena funzionalità del servizio di Laboratorio Analisi; la configurazione di Radiologia da struttura semplice a Unità operativa complessa; il ripristino della sede, con espletamento del concorso per la copertura del ruolo di primario, per Urologia; la riattivazione dell’Unità operativa complessa di Riabilitazione. Il ripristino della funzionalità dell’Utic e della Cardiologia; l’attivazione – ha concluso – dell’unità operativa complessa di Anestesia/Rianimazione”. Nel mirino anche i posti della Fisioterapia attualmente a rischio. Problemi anche in Pediatria dove c’è un solo pediatra. “Vogliamo quindi conoscere lo sviluppo a medio e lungo termine dell’ospedale di Fabriano».

di Vinicio Arteconi, dal nostro archivio – 30 aprile 2017

Continua lo smantellamento dell’ospedale “Engles Profili”. Ora tocca al laboratorio di analisi. Con l’avvio del progetto di integrazione fra i vari laboratori dell’A.V.2 che prevede la concentrazione di determinati esami a Jesi e approfittando della carenza di personale medico e tecnico nel laboratorio di Fabriano (dovrebbero arrivare due tecnici a tempo determinato per attivare la guardia, ma non è previsto l’arrivo di personale medico dirigente in sostituzione dei pensionamenti), stiamo subendo un attacco frontale con la sottrazione di esami complessi lasciandoci solo la routine e l’urgenza, contravvenendo agli accordi stabiliti. Tengo a precisare che le provette possono muoversi in qualsiasi direzione. La sottrazione di alcuni esami non comporta risparmio di risorse umane in quanto la postazione lavoro deve essere garantita a Fabriano. Si può parlare di risparmio di costi di produzione, ma a discapito della qualità del servizio al cittadino con ritardi nella refertazione, problematiche in caso di espianto degli organi o di somministrazione di profilassi senza risultati dei test. Non discuto sul risparmio, ma si potrebbero concentrare alcuni esami complessi a Fabriano, altri a Jesi ed altri a Senigallia, ottimizzando i costi senza declassare la professionalità del nostro laboratorio e senza arrecare disagio agli utenti o grave imbarazzo ai sanitari.

Oltretutto penso che il nostro laboratorio essendo al confine con l’Umbria potrebbe rappresentare una risorsa per la mobilità attiva. Torno a ricordare tra gli altri che mancano almeno tre cardiologi per ottemperare ai turni di servizio di guardia obbligatori per legge, tre pediatri promessi e mai arrivati, cinque anestesisti con la conseguente soppressione della parto-analgesia. Colgo l’occasione per chiedere la sistemazione definitiva dell’Otorino che a causa del sisma occupa ancora la sala del Parto Dolce. Mi risultano anche gravi carenze in altri settori come nel centro trasfusionale per cui da sempre non si è potuto e non si può attivare la donazione delle cellule staminale da cordone ombelicale o come in officina la manutenzione conta solo su due dipendenti. Mi domando se non sia ora che il Direttore Generale, il Direttore Sanitario, il Sindaco di Fabriano non chiariscano pubblicamente i motivi di questa sciagurata politica sanitaria che nuoce alla salute dei cittadini e allunga a dismisura le liste di attesa che in alcuni settori sono già inaccettabili come lo sono anche i carissimi ticket imposti.