FABRIANO GUARDA AGLI EUROPEI DI BASKET

Solo il turismo può rilanciare il Fabrianese. La piccola terra al confine tra Marche e Umbria sta cambiando pelle e oggi si sente tutta l’urgenza di attirare visitatori in una cittadina che, per troppo tempo, non ha saputo valorizzare ciò che ha. Dopo il mondiale di Enduro che ha portato molti appassionati in città e le riprese video sono finite nei magazine sportivi di tutto il mondo, l’amministrazione continua a puntare sullo sport come veicolo di promozione culturale e come sede di importanti manifestazioni internazionali. Recentemente i Royal Lions Fabriano di coach Cola si sono laureti, per la prima volta, campioni d’Italia del campionato di basket per non udenti organizzato dalla Federazione Sport Sordi Italiana superando Varese e Pesaro. Il Sindaco Sagramola, che ha seguito la finalissima che si è tenuta al PalaGuerrieri, ha annunciato di aver candidato la città della carta come sede dei campionati europei del 2020 in accordo con la Federazione. “La domanda è stata già inoltrata – ha detto il primo cittadino. – Speriamo di sapere a breve se Fabriano potrà godere di un’altra importante vetrina sportiva a livello internazionale”. La vittoria del campionato italiano è il successo di una squadra molto unita. Tra i sostenitori della candidatura c’è Paolo Aisa, giocatore fabrianese dei Royal Lions che, insieme a Basket School Fabriano, ha speso molte energie per portare in città la finale italiana del campionato di basket per non udenti. Bilancio positivo, intanto, presso la Cattedrale San Venanzio aperta, per la gioia non solo dei fedeli, ma anche dei turisti, tutto il giorno grazie ai volontari. Negli ultimi 40 giorni più di 4 mila persone hanno visitato la chiesa principale della città e della diocesi accompagnati dai tanti volontari esperti che garantiscono un’apertura regolare d’estate e d’inverno. Il tour delle guide prosegue, poi, a San Benedetto e al Gonfalone. In un anno le visite sono più che raddoppiate a dimostrazione che c’è un turismo attento agli scrigni di bellezza come il Fabrianese che deve investire non solo sulla carta, ma sulle sue bellezze architettoniche.

m.a.