MIGLIAIA ALLA CAMERA ARDENTE PER COMMEMORARE MERLONI

Adolfo Guzzini, ex presidente di Confindustria Marche, e Giampaolo Giampaoli, ex presidente di Confindustria Ancona, sono stati i primi a rendere omaggio a Vittorio Merloni all’apertura della camera ardente dell’ex presidente Indesit nella storica fabbrica di Albacina di Fabriano. Dallo stabilimento era cominciata nel 1975 l’avventura imprenditoriale della Merloni Elettrodomestici. Il sito, passato a Whirlpool che ha acquisito Indesit Company, chiuderà a fine mese. Ieri sera l’ex premier e ed ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi è stato in visita privata alla famiglia: era legato a Vittorio Merloni da un’amicizia lunga quasi 50 anni. Molte persone, tra dipendenti ed ex, ma anche tanti fabrianesi, stanno dando l’ultimo saluto all’imprenditore dal volto paterno. Tanti gli occhi lucidi. Operai e impiegati presidiano la sala con un picchetto d’onore, indossando le maglie Indesit: si alterneranno ogni due ore fino al funerale previsto per oggi pomeriggio alle 17. Merloni, ex presidente di Indesit Company e di Confindustria all’inizio degli anni ’80, è morto nell’ospedale di Fabriano. Era malato da tempo. Lascia la moglie Franca Carloni e quattro figli: Maria Paola, senatrice eletta con Scelta civica, i gemelli Andrea (che è stato anche lui a capo dei Indesit Company) e Aristide, Antonella. Merloni aveva 83 anni. Aveva mosso in primi passi nell’azienda del padre Aristide, fondatore della dinastia fabrianese, insieme ai fratelli Francesco (ex parlamentare ed ex ministro) e Antonio. Nel 1975 era nata la Merloni Elettrodomestici, diventata poi Indesit Company, da lui presieduta fino al 2010, quando aveva lasciato la presidenza al figlio Andrea, diventando presidente onorario. Indesit è poi stata ceduta nel 2014 a Whirlpool.

“Ricordo con grande commozione Vittorio Merloni e i suoi grandi insegnamenti, li ricordo come imprenditore e come presidente di Confindustria”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia (foto), all’uscita della camera ardente dell’ex presidente Indesit, nella fabbrica di Albacina. “Vittorio – ha aggiunto – era un industriale geniale, che sapeva usare cuore e testa. Faceva le cose con intelligenza e grande umanità, mai di ‘pancia’. La sua era un’umanità pensata, ragionata, generosa e visionaria”. Secondo Boccia “grande è la sua eredità storica per Confindustria. Vittorio ha aperto a una Confindustria democratica, di cui il confronto e la dialettica sono l’anima e il motore. Una Confindustria aperta e inclusiva, fatta di imprese piccole, medie e grandi. Di un capitalismo moderno, che si confronta al suo interno e che vuole proporre soluzioni con coraggio e senza timidezze. Una Confindustria – ha concluso – consapevole del suo ruolo e pronta ad esercitarlo nell’interesse delle imprese e del Paese”. (Ansa)