In evidenza

ZES, prende posizione anche il sindaco di Cerreto d’Esi, David Grillini

Dopo la sindaca di Fabriano, Ghergo, prende posizione sulla ZES anche il sindaco di Cerreto d’Esi, David Grillini. 

Il punto di Grillini

L’estensione della ZES unica alle Marche e all’Umbria, approvato in Parlamento, testimonia un impegno concreto per promuovere uno sviluppo integrato tra queste due regioni. Questa sinergia non è solo economica: l’allargamento della ZES include la partecipazione attiva delle due Regioni nella cabina di regia della ZES, rafforzando il coordinamento istituzionale. Per le Marche, lo strumento mette a disposizione delle imprese condizioni più favorevoli per crescere e innovare. Una parte rilevante del potenziale della ZES riguarda i comuni del cratere sismico per la necessità di contrastare lo spopolamento, rilanciare l’economia locale e favorire nuovi insediamenti produttivi.
In passato, furono previste misure urgenti per la ricostruzione, ma la ZES aggiunge una dimensione strutturale: non più soltanto ricostruzione, ma sviluppo sostenibile, attrazione di investimenti e creazione di posti di lavoro incentivando le imprese che vogliono investire nei territori colpiti dal sisma, contribuendo a rilanciare le economie locali, al tempo stesso migliorare attrattività per nuovi insediamenti produttivi, anche grazie alle agevolazioni fiscali. Un aspetto a mio parere particolarmente significativo, è il potenziale impatto della ZES sull’Unione Montana Esino-Frasassi, che raggruppa diversi comuni dell’entroterra marchigiano. Queste aree montane, spesso svantaggiate per via della minore densità demografica e delle difficoltà infrastrutturali, potrebbero trarre grande beneficio dallo status speciale, magari favorendo crediti d’imposta e semplificazioni per promuovere investimenti in settori tipici dell’entroterra: agricoltura innovativa, turismo sostenibile, artigianato. Ciò può contribuire a contrastare lo spopolamento, valorizzando le risorse naturali e culturali della zona. Nonostante le potenzialità, ci sono alcune sfide che è importante considerare, per massimizzare l’effetto della ZES è necessario un piano ben definito che indirizzi gli investimenti verso aree prioritarie (infrastrutture, impresa, rigenerazione territoriale) e coinvolga i comuni terremotati in primis, inoltre serve un forte coordinamento tra istituzioni regionali, comuni dell’Umbria e delle Marche per garantire che i benefici non favoriscano solo i poli più forti, lasciando indietro le zone più isolate, un piano strategico chiaro e una governance partecipata, per garantire che tutti i territori – dal borgo montano all’area industriale – possano beneficiare in modo concreto della nuova zona speciale.

a cura di m.a.