Storie di infortunio: Ast Ancona a Viterbo
AST Ancona nei giorni scorsi ha partecipato a Viterbo, insieme ad operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di Macerata e di Ascoli Piceno, ad un appuntamento tecnico/scientifico dal titolo “Storie d’Infortunio e di malattie da lavoro” che si è tenuto presso il Servizio Spresal della ASL Viterbo diretto dalla Dr.ssa Rita Leonori. Gli operatori viterbesi, insieme al Tecnico della Prevenzione Giuseppe Cenci della AST Ancona e al Dott. Roberto Calisti della AST di Macerata, hanno lavorato alla realizzazione di n. 2 storie d’infortunio su eventi mortali accaduti nel loro territorio, utilizzando il metodo della “comunità di pratica”. Gli elaborati verranno inviati per la successiva revisione e pubblicazione a DoRS – Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, con sede in Collegno (TO). Sono stati inoltre presentati e brevemente discussi alcuni casi di studio di tumori professionali che potranno costituire la base di partenza per ulteriori incontri. L’evento ha suscitato notevole interesse tra i partecipanti, confermando ancora una volta l’utilità di un approccio narrativo e riflessivo condiviso e partecipato. Tale approccio è espressamente finalizzato all’elaborazione di strumenti di prevenzione utili alla formazione di lavoratori e studenti – intesi quali futuri lavoratori. Questo tipo di approccio mette al centro del sapere la “consapevolezza del rischio”, purtroppo spesso mancante e foriero di pericoli, così come evidenziato dalla lettura delle dinamiche degli infortuni mortali e gravi registrate nel Sistema di Sorveglianza Nazionale Infor.MO.
Progetto “Camici amici”
Terminato il percorso di formazione dei volontari che dovranno svolgere il compito di “facilitatore” al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Carlo Urbani”, un progetto condiviso tra il Tribunale del Malato di Jesi e la Direzione Strategica di AST Ancona, con l’obiettivo di colmare i possibili vuoti di comunicazione tra operatori e familiari dei pazienti in attesa, che si traduce molto spesso in ansia, a volte anche rabbia, da parte degli stessi parenti desiderosi di aggiornamenti sul percorso del paziente. Le giornate di formazione sono state 3, in totale, e sono state tenute dalla Dr.ssa Berenice Bonomi la quale si è adoperata con grande passione a formare i volontari, coinvolgendoli in modo proattivo con teoria e pratica per sviluppare quella capacità relazionale e comunicativa che possa permettere loro di affrontare le varie situazioni in cui potrebbero trovarsi. Dopo tale percorso, in accordo con il Direttore del Pronto Soccorso di Jesi, Dr. Mario Caroli, si passerà alla sperimentazione pratica all’interno del PS che avverrà nei giorni di mercoledi 5 e giovedi 6 novembre prossimi, quando i volontari entreranno in reparto con la loro pettorina con la scritta “Chiedi a me”. I giovani, assistiti in questa prima fase dalla formatrice e dal coordinatore del PS, daranno vita a questa nuova figura che tutti auspicano possa trovare utilità per operatori, pazienti e familiari. Spesso balzano alle cronache notizie di episodi di esasperazione e violenza nei Pronto Soccorso in tutta Italia: se da questa fase sperimentale presso l’Ospedale “Carlo Urbani” di Jesi dovessero uscire risultati apprezzabili, come si spera, ci si adopererà affinché questo progetto sperimentale possa trovare spazio anche in altri Pronto Soccorso della AST Ancona. (cs)

