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Mole Urbana operativa, punta a secondo stabilimento nelle Marche

Fabriano – Mole Urbana, il progetto ideato e guidato dal designer Umberto Palermo, è operativo e punta a diventare centrale nella produzione di kei car italiane, le nuove utilitarie che si ispirano alle piccole macchine giapponesi. Un modello che piace al governo che tramite Cdp ha sostenuto il recente aumento di capitale da 3,5 milioni di euro. Mole Urbana verrà distribuita attraverso 30 concessionarie premium presenti sul territorio nazionale, già attive con marchi come Mercedes, Smart, Bmw, Mini, Maserati, Bentley e Porsche. Umberto Palermo ha fatto il punto sul progetto nella tavola rotonda “La creatività al centro del cambiamento”, organizzata a Fabriano con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e rappresentanti del mondo politico, accademico e tecnico, tra i quali il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli e Cristina Tomassini di Cdp.

Il progetto Mole Urbana, dopo l’aumento di capitale varato il 18 dicembre 2024 da Cdp Venture Capital e da un gruppo di investitori e industriali marchigiani – ha spiegato il designer – entra in una fase di consolidamento. La filiera produttiva marchigiana è operativa: telai, plastiche, plance e fusioni d’alluminio sono già in produzione presso i fornitori locali. La fabbrica Mole Urbana di Orbassano, nel torinese, già in funzione, rappresenta il centro nevralgico della produzione. Il piano industriale prevede l’apertura di un secondo stabilimento nelle Marche. “Ce la stiamo mettendo tutta. In un periodo segnato dall’invasione di prodotti stranieri, sarà il pubblico italiano a decidere se riconoscere valore a un prodotto autenticamente italiano, capace di offrire qualità e un prezzo competitivo”, spiega Umberto Palermo. A Fabriano è stata allestita una mostra che racconta l’evoluzione dell’automobile, dalla carrozza fino ai giorni nostri: ci sono le prime vetture degli anni ’20, la Fiat 600 simbolo del boom economico, la storica Panda anni ’80, fino alla prima Smart. Chiude il percorso Mole Urbana con le versioni Sport Gt due posti, la versione cabrio romantica e in anteprima le linee della futura versione quattro posti adatta all’uso familiare.

Ministro Urso a Fabriano

“Quando abbiamo cominciato ad affrontare la questione di Beko, abbiamo posto la Golden Power, e ci fu chi disse che quella misura sarebbe stata inutile. Invece ha salvaguardato Beko Italia, mentre in altri Paesi come Polonia e Gran Bretagna gli stabilimenti sono stati chiusi”. Lo ha detto all’Ansa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al convegno di Mole Urbana a Fabriano, parlando proprio della vertenza industriale che per mesi ha tenuto banco nelle Marche e in particolare a Fabriano. “In Italia – ha aggiunto il Ministro – abbiamo legato la trattativa a quella copertura normativa, coinvolgendo direttamente il governo anche con una missione a Istanbul”. “Oggi Beko Italia diventerà il più grande polo europeo dell’elettrodomestico, con 300 milioni di investimenti, di cui oltre 76 milioni nelle Marche – ha sottolineato Urso – Abbiamo salvaguardato tutti gli stabilimenti, introdotto nuove linee produttive e ottenuto l’approvazione dei lavoratori con un referendum approvato all’88%”.

l green deal è nato in un’altra epoca storica, quando non c’erano guerre, sanzioni o dazi. Oggi perseverare è diabolico”: è quanto ha detto il ministro dell’Impresa e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenendo stamani a Fabriano al convegno “La creatività come base del cambiamento”, promosso da Mole Urbana che ha presentato il suo progetto di mobilità con auto e mini car elettriche. Secondo Urso, la sfida odierna è garantire l’autonomia strategica europea: “Non possiamo passare dalla dipendenza dal carbonfossile russo a quella per batterie e tecnologie green prodotte altrove”. Il ministro, riferisce Ansa, ha chiesto una revisione profonda del green deal “in nome della neutralità tecnologica”, citando la necessità di usare tutte le soluzioni disponibili, dai biocarburanti all’idrogeno, e non solo l’elettrico. Tra le priorità indicate, anche l’autonomia energetica del continente: “Serve anche il nucleare. Ieri – ha ricordato – abbiamo costituito la società pubblica che realizzerà in Italia i reattori nucleari di terza generazione avanzata”. Urso ha anche ribadito l’impegno del Governo per sostenere progetti innovativi come quello di Mole Urbana, “modello di competitività e mobilità elettrica sostenibile”.