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Cartiere, si attende l’incontro in regione con gruppo Fedrigoni e sindacati

Fabriano – Contro l’accordo per produrre carta per fotocopie in Germania, quella che da sempre veniva fatta a Fabriano, con la macchina F3 spenta a dicembre, i segretari territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Carta e Stampa, insieme ad alcuni lavoratori, ieri, alle 13,30 hanno affisso uno striscione presso la rotatoria di piazzale Matteotti, durante il passaggio dei ciclisti della manifestazione Tirreno-Adriatico. «C’è un problema riguardante la licenza d’uso del marchio Fabriano» commentano in attesa del 20 marzo quando in regione, azienda Fedrigoni e sindacati si incontreranno. Nel mirino, quindi, l’accordo di licenza quinquennale che il Gruppo ha sottoscritto con il distributore internazionale tedesco Jacob Jurgensen per produrre e distribuire in Europa carta per fotocopie Copy 1 e 2 del marchio Fabriano. In questi giorni sono andati avanti gli incontri sindacali: nell’ultima riunione hanno deciso di non presentarsi all’incontro di mercoledì prossimo con il management del Gruppo per trovare un accordo sul premio di risultato ed hanno già chiesto un incontro urgente con l’Amministratore delegato, Nespolo. Si attende la convocazione di un nuovo Tavolo nella Capitale. Proprio da Roma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha risposto alla lettera della sindaca, Daniela Ghergo. «Qualora venissero confermate le notizie riportate dalla stampa, si configurerebbe una ipotesi di uso ingannevole del marchio rilevante ai sensi sia dell’articolo 14 del Codice della Proprietà Industriale, sia delle norme corrispondenti previste dalla direttiva e dal Regolamento del Marchio dell’Unione Europea, che sanzionano con la decadenza del marchio la sua sopravvenuta ingannevolezza, in particolare proprio sulla provenienza geografica dei prodotti contrassegnati» le parole di Urso. C’è rabbia e delusione a Fabriano per una questione identitaria che non doveva prendere questa piega. Non è bastata la rassicurazione del Gruppo sui controlli serrati alla qualità. C’è la probabilità, non remota, di ricorrere alle vie legali. I sindacati Carlo Cimmino, Alessandro Gay, Valerio Monti e Paolo Pierantoni (rispettivamente Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl) esprimono preoccupazione «per le ricadute che questa scelta avrà sul futuro industriale delle Cartiere di Fabriano e sui siti di area Marche».

m.a.