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Cartiere, oggi l’incontro con l’AD Marco Nespolo

Fabriano – Si terrà oggi pomeriggio, in modalità telematica, l’incontro tra l’Amministratore delegato delle cartiere Fedrigoni, Marco Nespolo, e i sindacati. In questa occasione verrà illustrato il piano industriale delle Cartiere dopo lo stop alla macchina F3. Le parti sociali sapranno, quindi, quale sarà il futuro degli stabilimenti marchigiani. Intanto, nei giorni scorsi, le Rsu e le segreterie territoriali di categoria si sono riunite o per discutere di accordo reperibilità meccanici degli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta e il calendario produttivo dell’anno. Ci sono diverse criticità arrivate sul tavolo dei sindacati. A seguito della nuova organizzazione del lavoro per le manutenzioni è emersa la necessità di definire un accordo che disciplini sia gli aspetti economici che organizzativi del reparto manutenzioni. Valerio Monti, segretario generale Uilcom Marche, fa il punto. «Uno dei principali nodi di disaccordo sulla bozza presentata dall’azienda riguarda la parte economica. Riteniamo che l’importo attuale di 135 euro per una settimana di reperibilità non sia adeguato e abbiamo richiesto un adeguamento in linea con quanto previsto negli stabilimenti del Nord. Un altro aspetto fondamentale è la gestione del riposo: qualora un manutentore effettui più di 4 ore di interventi in reperibilità durante la notte – prosegue Monti – dovrebbe essere esonerato dal turno di lavoro del giorno successivo, per garantire il riposo». Chiesto, poi, di raggiungere un accordo nel più breve tempo possibile per evitare situazioni di mancato rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. Per quest’anno, intanto, sono state definite le fermate. Dal 19 al 21 aprile i lavoratori effettueranno il ponte pasquale e il primo maggio, con fermo produttivo per le linee MT, Allestimento, E-Close e Rocchetta. Lo stop estivo sarà dal 4 al 17 agosto, poi dal 23 al 31 dicembre. Si verifica, nel frattempo, anche la cassa integrazione: sono emerse anomalie nei conteggi dei massimali dell’assegno. «La problematica sembra legata alla gestione delle domeniche lavorative. L’azienda non ha spostato tali giornate su altri giorni della settimana che sono di riposo. Visto che INPS considera come giorni lavorativi quelli dal lunedì al sabato, abbiamo perso tutte le domeniche che sarebbero capitate con il calendario del ciclo turnista. C’è stato un mancato pagamento di alcune giornate» conclude Monti.

Marco Antonini