In evidenza

“Rivalutate la decisione”. Punto nascita di Fabriano: Ghergo si appella a Regione e Ast

Fabriano – Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha legittimato la chiusura, del 2019, del punto nascita dell’ospedale Profili di Fabriano, la sindaca, Daniela Ghergo, non si arrende: «Chiederemo a Regione e AST di rivalutare la decisione assunta in modo da garantire ai nostri cittadini gli stessi diritti di quelli che vivono sulla costa: è inaccettabile che nessuno dei punti nascita delle Marche sia in fascia interna. E’ necessaria una assunzione di responsabilità da parte di tutti». Secondo la prima cittadina «non sono state fatte valere le peculiarità di questo territorio». C’è amaro in bocca per una questione che va avanti da ormai cinque anni e che, a cascata, ha portato anche all’impoverimento del reparto di Pediatria diventato ambulatoriale. Un torto, la chiusura della sala parto che, secondo la sindaca, ha contribuito a determinare «uno spopolamento sempre crescente, dovuto anche a scelte politiche scellerate che hanno privato le aree interne di servizi». Ci sono, infatti, coppie che scelgono città dove sono più garantiti i servizi alla maternità e all’infanzia con una mobilità passiva verso l’Umbria. «In questo modo la nostra regione si impoverisce di risorse economiche andando a pagare un’altra regione e disperdendo risorse per qualcosa che potrebbe essere svolto nel nostro territorio». Ghergo conferma: «Persisteremo nel sollecitare le Istituzioni di governo regionale e nazionale e gli enti preposti, affinchè vengano considerate le peculiarità delle aree interne ed i diritti dei cittadini che vi risiedono, che non possono essere privati di servizi fondamentali e imprescindibili. E il Punto Nascita lo è».

Comitato

La sentenza è stata commentata anche dal Comitato nato in difesa dell’ospedale. «Alla luce di questa nuova ‘pietra tombale’ è del tutto evidente che ciò che è accaduto e che sta continuando a succedere al Profili rappresenta un netto fallimento della politica che ha abdicato al proprio ruolo costringendo ad adire le vie legali. E’ arrivato il momento – riferisce Katia Silvestrini – in cui la “buona politica”, attraverso la conferenza dei Sindaci del territorio, collabori con la Regione alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa che sia in grado di superare la decisione del Consiglio di Stato e faccia valere con forza e determinazione i diritti e le peculiarità del comprensorio fabrianese». Il Comitato si batte per la riapertura h24 di pediatria (nel distretto risiedono circa 8mila bambini) e per il potenziamento di personale di tutto l’ospedale chiedendo poi la creazione di un’Area Vasta Montana.

Codici Marche Odv

Codici Marche Odv, Centro per i Diritti del Cittadino, esprime la propria ferma opposizione alla recente decisione del Consiglio di Stato di confermare la chiusura del reparto di Neonatologia dell’Ospedale di Fabriano, una decisione che consideriamo profondamente ingiusta e lesiva dei diritti dei cittadini delle aree interne. “La sentenza del Consiglio di Stato, che giustifica la chiusura con la motivazione delle poche nascite, è un esempio chiaro di come si subordinano la salute e il benessere delle puerpere e dei neonati a mere considerazioni mercantilistiche,” dichiara Massimo Guido Conte, segretario di Codici Marche Odv. “Non si capisce la ratio di un ragionamento che ignora le reali esigenze del territorio e della popolazione.” Dal febbraio 2019, il punto nascita di Fabriano è stato progressivamente smantellato, con un declassamento del reparto di Pediatria che oggi opera solo in modalità ambulatoriale, nonostante la presenza di quasi 8.000 bambini nel comprensorio. La chiusura definitiva, sancita ieri dal Consiglio di Stato, ha portato a una mobilità passiva senza precedenti, con molte mamme costrette a recarsi nel vicino ospedale di Branca-Gubbio, in Umbria. “Questa vicenda è stata gestita malissimo da tutti i soggetti coinvolti e si chiude con una sentenza dall’esito scontato,” aggiunge Conte. “A pagare le conseguenze sono unicamente i cittadini delle aree interne, che si vedono privati di un presidio necessario e insostituibile.” Codici Marche Odv sostiene con forza la posizione della sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo, che continua a lottare per i diritti del territorio. Come riportato da il Corriere Adriatico, il sindaco afferma: “Non è accettabile che i punti nascita della regione Marche siano tutti situati al di fuori delle aree interne. Ai cittadini delle aree interne viene riconosciuto solo il diritto di morire nel proprio territorio di appartenenza e non quello di nascervi. Questo è inaccettabile.” La chiusura del punto nascita di Fabriano non solo ignora la peculiarità e le esigenze del nostro territorio, ma anche le difficoltà delle vie di comunicazione e l’assenza di servizi di trasporto adeguati. Inoltre, è stato completamente trascurato il fatto che i tagli alla sanità avrebbero dovuto essere sospesi fino al 2022 per le città del cratere sismico, come Fabriano, in seguito ai terremoti del 2016. Codici Marche Odv, continuerà a battersi affinché i diritti dei cittadini delle aree interne siano rispettati e affinché si trovi una soluzione politica che tenga conto delle reali necessità del territorio. “Chiediamo con forza che vengano riconosciuti i diritti di un intero territorio e che si provveda a ripristinare un servizio essenziale come quello del punto nascita,” conclude Conte.

Marco Antonini