FabrianoInAcquarello 2024: Il bilancio dell’Art Curator Anna Massinissa
FABRIANO- Si è conclusa la prima parte di FabrianoInAcquarello 2024, il grande evento dedicato all’acquarello e organizzato dalla Art Curator Anna Massinissa nelle città di Fabriano e Bologna. “Quella di quest’anno – racconta Anna Massinissa – è stata un’edizione molto impegnativa dal punto di vista logistico, ma una delle più belle in assoluto in quanto a completezza e qualità tecnica. Per la verità però al momento abbiamo terminato solo la prima parte di FabrianoInAcquarello 2024, quindi il bilancio rimane aperto”.
Ricordiamo che Fabriano è la città referente di FabrianoInAcquarello mentre Bologna ha accolto i quattro giorni di Convegno Internazionale, senza limiti in numero di partecipanti, quello che Fabriano non può più fare. “Nei giorni precedenti il Convegno di Bologna – prosegue Anna – a Fabriano si è svolto il Convegno selettivo dedicato agli Artisti Leader del Mondo, ovvero i nostri partner internazionali, che sono influencer e referenti dell’Acquarello nei vari paesi del Mondo; gli stessi che curano le selezioni internazionali e gestiscono FabrianoInAcquarello nei propri paesi.
A Fabriano, inoltre, dal 25 aprile al 15 giugno è esposta la mostra internazionale di 1.200 opere provenienti da 88 paesi del mondo, ed è qui che durante le giornate di Convegno, da Bologna sono arrivati in pullman gli Artisti per visitare la mostra e fare il laboratorio della Carta a mano. A Fabriano e nei territori dell’Unione Montana, successivamente al Convegno, 50 Artisti internazionali sono tornati per sei giorni di residenza, a dipingere in plein air e “vivere” la nostra terra. Per quanto sappiamo, dopo il Convegno di Bologna, gli Artisti internazionali hanno continuato a venire ancora a Fabriano, in autonomia, per visitare la mostra: alcuni si sono fermati più giorni, altri sono venuti in modalità ‘mordi e fuggi’. Sospetto che molti continueranno a venire nei prossimi fine settimana.
Bologna ha capito le necessità e le potenzialità di FabrianoInAcquarello, ha messo a nostra disposizione servizi logistici consolidati e luoghi di grande prestigio, ha accettato che facessimo l’evento col nostro nome senza problemi, ha permesso che l’evento non morisse e anzi ne ha decuplicato il valore. Vorrei fosse chiaro il grande valore che si aggiunge alla nostra Città ogni volta che un evento col nome Fabriano viene portato all’attenzione del Mondo: ecco Bologna sta lavorando in sinergia con FabrianoInAcquarello, non possiamo che essere grati all’amministrazione comunale e a Silvia Spinelli, mio co-curatore a Bologna – a Silvia dobbiamo riconoscere il merito di aver saputo raccontare e costruire le relazioni”.
Un’edizione che ha visto una grandissima partecipazione di artisti da tutte le parti del Mondo con tantissime opere in mostra. “Formalmente – racconta Anna – hanno partecipato alla selezione oltre 5.000 artisti da 88 paesi del Mondo – sono in mostra 1.200 opere degli 88 paesi. Fisicamente hanno viaggiato verso Fabriano e Bologna più di 3.000 artisti da tutti i continenti del Mondo – i più lontani venivano da Australia, Canada, Sud e Nord America, Giappone, Cina. Forse non tutti sanno che questi stessi artisti, dopo Fabriano e Bologna, hanno riempito le piazze di Urbino InAcquarello, Fermo InA., Lecco InA., Padova InA., Mondovì InA., Rovereto InA., continuando a disseminare arte e bellezza nella rete delle CittàInAcquarello in Italia. Anche le previsioni per il Texas, a ottobre, sono di grandi numeri. Come sempre, il pubblico di FabrianoInAcquarello ha risposto positivamente, oltre le aspettative.
Ma, come accennavo prima, FabrianoInAcquarello 2024 non è finito. La mostra è aperta e visitabile fino al 15 giugno sia al Museo della Carta che al Palazzo del Podestà. Successivamente, fra giugno e luglio uno dei più grandi Maestri del Mondo, Sergey Temerev, sarà a Fabriano con una importante Mostra personale, quindi, a ottobre, la Mostra internazionale muoverà da Fabriano a Fort Worth in Texas, dove celebreremo la prima edizione del Convegno americano FabrianoInAcquarello Texas.
Come ogni anno concluderemo gli eventi con un grande webinar internazionale che sarà occasione di visibilità e dibattito artistico e culturale, ma anche ulteriore momento di aggregazione sociale e confronto su temi tecnici e sulle sfide del futuro”.
Riguardo l’accoglienza turistica abbiamo cercato di capire da Anna se Fabriano sia in grado di sostenere un evento internazionale così importante a livello di servizi. “L’accoglienza turistica – prosegue Anna – non è un valore opinabile, ma è un valore numerico che va calcolato matematicamente in termini di servizi di accoglienza alberghiera, di ristorazione, di servizi igienici, informativi, logistici, infrastrutturali e tutto quanto è necessario per accogliere dei flussi turistici, soddisfarli e moltiplicarli – non stiamo parlando di organizzazioni inimmaginabili, ma di operatività basilari, che tutti abbiamo sperimentato durante le personali vacanze o i viaggi di lavoro. Facciamo un’analisi veloce sul vissuto: nel 2019, ovvero l’ultimo FabrianoInAcquarello che abbiamo interamente organizzato a Fabriano prima degli anni Covid, sono stai ospitati circa 1.900 Artisti. Ho personalmente aiutato a prenotare le loro camere d’albergo riempiendo un’area che va da Gubbio a Osimo, ma all’epoca Fabriano aveva tre grandi strutture alberghiere che non abbiamo più; i Monasteri ci aiutarono con gli artisti giovani e soprattutto le infrastrutture ferroviarie erano ancora efficienti per sostenere gli spostamenti di chi, ogni giorno, dall’ Umbria e da gran parte della zona montana della Regione Marche, si muoveva verso Fabriano per partecipare agli appuntamenti del convegno. I servizi di ristorazione e i servizi igienici, già nel 2019 si dimostrarono insufficienti, tanto che noi stessi organizzatori per quei giorni abbiamo saltato vari pasti e pulito ripetutamente i bagni nei locali pubblici.
Oggi la situazione non è più la stessa, le potenzialità recettive che di cui disponiamo sono inferiori a quelle del 2019: quest’anno, per ospitare 70 artisti abbiamo immobilizzato quasi tutti i posti letto della città. Fabriano non può ospitare, né muovere gli oltre 3.000 artisti che sono stati a Bologna ogni giorno, tanto meno gli oltre 15.000 visitatori al giorno. Il mio suggerimento, ne ho parlato nei giornali ripetutamente negli ultimi anni, è che Fabriano ora si strutturi per accogliere al meglio i 70 visitatori in residenza attualmente possibili; ad essi si consideri di aggiungere almeno altri 400 visitatori (mi sembra un numero possibile) che potrebbero transitare per un giorno senza dormire; ma questi flussi non siano un una tantum, bensì organizziamoci per pianificare ogni weekend dell’anno. Non sto parlando delle numerose scolaresche in visita per poche ore, sto parlando di turismo culturale stanziale, che potrebbe costituire la base di una piccola economia da crescere nel tempo.
Da anni io personalmente, o insieme a InArte, proponiamo il progetto del Museo dell’Acquarello come attrattore di un costante flusso turistico culturale; al Museo dell’Acquarello si possono affiancare tante altre tipologie di eventi che assicurino un flusso turistico strutturato, anche a beneficio dei nostri stupendi plessi culturali. Questa visione non gode di grandi entusiasmi, dopo sette anni siamo ancora al punto di inizio, aspettando di capire i desideri della Città”.
Parliamo del futuro di FabrianoInAcquarello, dei prossimi progetti e perché no di un sogno che c’è nel cassetto da parte di Anna Massinissa. “Insieme ai partner internazionali – ci spiega Anna – stiamo rincorrendo due obiettivi per FabrianoInAcquarello. Il primo riguarda il passato: stiamo cercando di costruire la storia della pittura su carta.
Il secondo riguarda il futuro e fa leva sulla ricerca e su quegli artisti che stanno muovendo la tecnica della
pittura ad Acqua su carta verso sistemi di ricerca e stili innovativi, sono soprattutto i talenti più giovani quelli ai quali vorremmo dedicare le prossime edizioni. In realtà per ora sto lavorando per “Lo Spirito e La Terra” e per “Festando la Carta” 2024 (undicesima e diciassettesima edizione, rispettivamente) e poi per l’Acquarello internazionale 2025 e 2026. Per Fabriano vedo tante opportunità, ma per creare nuovi progetti importanti bisogna lavorare in rete, tutti insieme. Fabriano ha saputo farlo per anni.
Il sogno nel cassetto è rivedere le strade di Fabriano come le ricordo prima del 2019: piene di cavalletti e di voci di mondi diversi. E’ riportare le voci e le opere nelle Chiese, nei Chiostri, nella maestosa biblioteca multimediale, nei plessi culturali e storici: in quel percorso urbano in cui ogni 50 metri un plesso accoglieva una delle mostre dei paesi partecipanti. Il sogno è rivedere gruppi di cittadini e acquarellisti muovere da una mostra all’altra attraversando tutta la città, bevendo un caffè insieme, costruendo relazioni e amicizie. E’ rivedere, la sera, la piazza piena di fabrianesi e di Artisti che ballano il saltarello marchigiano, in grandi girotondi, tutti insieme. E’ sentire ancora forte l’emozione dell’apprezzamento per la nostra città. E’ condividere coi concittadini l’orgoglio e il vissuto di una terra tanto bella”.
Spazio in chiusura ai ringraziamenti da parte di Anna Massinissa. “Devo ringraziare – conclude Anna – i miei colleghi di InArte: sia il piccolo gruppo di organizzatori che lavora costantemente durante tutto l’anno, che il grande numero di volontari fabrianesi o italiani compresi gli Artisti leaders nazionali e internazionali – proprio loro, in tanti, durante FabrianoInAcquarello invece che divertirsi, si sono presi cura degli infiniti problemi che vanno risolti ogni minuto. Tutte queste persone hanno il “brutto vizio” di mettersi “a servizio” e di essere contenti solo quando tutto funziona, senza di loro non avremmo fatto nulla.
E poi devo ringraziare la Cartiera Fabriano Fedrigoni e tutti gli enti pubblici e privati che sostenendo il progetto, ci supportano in Italia e nel Mondo; con loro condividiamo il valore che l’Arte è un migliorativo, sia delle vite personali che delle relazioni sociali che coinvolge, anche quelle internazionali molto complicate: l’Arte è uno strumento rivoluzionario, non siamo visionari, semplicemente osserviamo quello che accade intorno a noi. Non mi chiede se il sogno si può realizzare? Certo la Città e i cittadini lo possono realizzare, ma bisogna volerlo. Intanto onore a Bologna per tenere vivo il mio sogno”.
Edoardo Patassi