Assemblea Provinciale Avis: Cresciuti donatori e donazioni nel 2024
CUPRAMONTANA- Cresciuti donatari e donazioni soprattutto quelle di plasma ma, pur in questa positiva situazione, occorre aumentare le donazioni del plasma e non ultimo rafforzare la raccolta Associativa, sempre e comunque facendo circolare più possibile il personale medico ed infermieristico nella Officina Regionale (Centro di lavoro e trasformazione degli emoderivati ndr) ma anche nel resto dei Centri Trasfusionali. In concreto si tratta di una rete di Medicina Trasfusionale ben distribuita sul territorio per favorire l’attività donazionale di un volontariato attivo che vuole essere solidale donando parte di sé, del proprio sangue per salvare vite umane. Purtroppo, però, esistono al momento criticità organizzative e strutturali che rallentano la raccolta di sangue, specie nella zonale di Ancona. Di questo se ne è parlato e discusso all’ Assemblea dell’ AVIS della provincia di Ancona che conta 19.852 donatori i quali nel 2023 hanno effettuato 35.009 donazioni di s2angue, contribuendo per un terzo al fabbisogno regionale ed al sostegno solidaristico nazionale. L’Associazione è strutturata in 39 sedi comunali, raggruppate in 4 zonali facenti capo ad Ancona, Jesi, Senigallia e Fabriano, sedi di Centri Trasfusionali operativi tutti i giorni feriali; esistono poi altri Centri di Raccolta Sangue con aperture ridotte a Chiaravalle, Castelfidardo, Osimo, Loreto, Filottrano, Cupramontana, Montecarotto, Cingoli, Sassoferrato, Arcevia e Ostra Vetere.
Questa la situazione dell’Avis provinciale, resa nota presso il teatro Concordia di Cupramontana, nel corso dell’assemblea annuale dell’Avis provinciale di Ancona, cui hanno partecipato i presidenti e delegati di tutte le Avis Comunali per un esame ed un confronto sull’attività svolta durante tutto il 2023 e sulle prospettive per il futuro.
Presenti a questo appuntamento il sindaco di Cupramontana Enrico Giampieri: “Un grazie alla presidente Catia Pascucci e consiglio Direttivo Avis di Cupramontana, che ha una lunga storia ed è un delle più importanti realtà del volontariato cittadino che svolge una attività essenziale per la collettività, sempre in prima linea nella difesa e nella promozione del diritto alla Salute”.
Ai saluti istituzionali sono seguiti gli interventi del presidente provinciale Romano Zenobi, che ha rendicontato sulle Zonali di Fabriano, Ancona e dopo aver lasciato la parola al responsabile dei Gruppo Giovani, Michele Ferretti, “motivo di orgoglio, motore delle promozione e punto di riferimento per la crescita dell’Avis ” è passato ad illustrare i rapporti con l’Azienda Sanitaria e l’Amministrazione Regionale alle quali, come detto anche dal presidente Regionale Avis, Daniele Ragnetti e il dr. Furlò, referente per la medicina Trasfusionale: “l’Officina è il punto di snodo di tutta l’attività per poter lavorare tutti insieme” e su questo punto, come annunciato da Ragnetti, sia Acquaroli e Saltamartini, dalla prossima settimana prenderanno in esame il problema della Officina che deve avere una precisa organizzazione, argomento ribadito dal dr. Furlò che ha insistito sulla raccolta di plasma, favorendo al massimo la flessibilità nella raccolta.
“Difendere ed incrementare il patrimonio dei donatori – ha osservato Furlò – figura che si e evoluta dagli anni ’80 e ’90 che non è piu soltanto un volontario ma anche quello di operatore sociale che stiamo, attraverso uno studio condotto con l’Università di Camerino, anche in una figura che ci consente di fare studio statistico utile per il miglioramento del sistema socio sanitario” e ha aggiunto Maria Letizia Genuario “Va incrementata la fase di formazione che consente di aggiornare non soltanto gli aspetti amministrativi ma anche quelli legati alla promozione”.
Nell’intervento del Consigliere regionale di maggioranza componente della Commissione Sanità, Carlo Ciccioli, ha illustrato la nuova organizzazione sanitaria regionale, mentre negli interventi dei rappresentanti dell’Aido e Admo, è stata evidenziata la piena ed efficacia collaborazione con tra l’Avis e le due Associazioni.
Le conclusioni dell’Assemblea sono state indirizzate all’Azienda Sanitaria e all’Amministrazione Regionale alle quali è stata chiesta “direttamente e attraverso il Dirmt la tutela dei donatori attivi e riconoscimento rapido degli aspiranti nuovi donatori; maggiore autonomia e più competenze specifiche al Dirmt, attribuendogli la qualifica di servizio regionale per una unica medicina trasfusionale e la gestione del personale sanitario con possibilità di mobilità automatica tra le varie Ast; potenziamento ed organizzazione funzionale del Centro Unico regionale (Officina ndr)di lavorazione sangue di di Torrette, con orari flessibili e comunque adeguati e compatibili per il ricevimento delle sacche, l’adeguamento del personale sanitario nei Centri Trasfusionali ed aumento delle sedute di raccolte sangue, laddove necessario, anche in collaborazione con l’Avis per far fronte alle carenze attuali e soddisfare le richieste di donazione”.
Daniele Gattucci