Unitalsi Fabriano, “l’incontro con il Papa ci invita a rafforzare il nostro ‘Eccomi’”
Dicembre per L’UNITALSI è stato un mese molto importante per ridare nuova linfa alle proprie attività. Il 3 dicembre, nella giornata internazionale delle persone con disabilità, è stato significativo per l’UNITALSI celebrare la giornata dell’Adesione. Il momento per dire, o per ripetere, il nostro “Eccomi”, per ribadire l’appartenenza alla nostra Associazione che ci porta a realizzare un progetto di amore e di servizio verso i fratelli più deboli, ammalati, emarginati e soli. Per le Sottosezioni di Fabriano e Matelica celebrazione in Cattedrale, presieduta da mons. Giancarlo Vecerrica e momento di convivialità. Il 14 dicembre, in occasione del 120° anniversario della fondazione dell’Associazione, Papa Francesco ha voluto incontrare l’UNITALSI a Roma nell’aula Paolo VI. 4000 soci unitalsiani provenienti da tutta Italia. In 5 da Fabriano e Matelica accompagnati dal presidente Francesco Giardini. Il Papa nel suo discorso ci ha ringraziato per la nostra presenza numerosa e variegata -malati, persone con disabilità, volontari, barellieri, famiglie, operatori sanitari, giovani, sacerdoti testimonianza della bellezza di una Chiesa che sa accompagnare, che sa prendersi cura dei più deboli, che sa annunciare il Vangelo nella carità operosa. E ha proseguito esortandoci a non stancarci di andare controcorrente in un mondo che, in nome del benessere e dell’efficienza a tutti i costi, emargina e scarta. Ha sottolineato l’importanza del pellegrinaggio, fulcro della nostra associazione, che porta in sé i valori dell’accoglienza, dell’ospitalità, della solidarietà, e nelle nostre iniziative mette sulla stessa strada persone sane e malate, anziani e giovani, consacrati e laici; diviene così segno vivo di una Chiesa che cammina insieme, che supporta chi non ce la fa e che non vuole lasciare indietro nessuno. È immagine della Chiesa “ospedale da campo” che, come il buon Samaritano, si accosta con compassione e fascia le ferite versandovi olio e vino (Luca 10,34). E tutto in silenzio, tutto con discrezione, perché davanti alla sofferenza le parole devono lasciare spazio alla vicinanza e ai gesti di tenerezza. «Mi raccomando: sia sempre questo il vostro stile!». Nel suo discorso ci ha esortato a non dimenticare la centralità della Parola di Dio: «sia sempre il vostro nutrimento e anche il vostro “bastone”, che vi sostiene nel cammino, per non vacillare anche quando la strada si fa ardua e le forze sembrano venire meno». E soprattutto a confidare in Maria: «guardiamola e lasciamoci guardare da lei, per imparare a dire “sì”, ad accogliere i progetti di Dio senza paura, e a prenderci cura dei più piccoli e indifesi». Il passaggio del papa tra i disabili e gli ammalati è stato emozionante. Ho potuto scambiare la papalina, gesto consueto per Papa Francesco, e potergli dire GRAZIE personalmente mi ha riempito di gioia. La giornata si è conclusa nella Basilica di San Pietro per la celebrazione della Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Rocco Pennacchio.
Federica Stroppa