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Al via i lavori in Cattedrale a Fabriano. La riapertura per il patrono

Fabriano – Aperto, nei giorni scorsi, il cantiere per i lavori nella parte interna della facciata della cattedrale basilica di San Venanzio di Fabriano. Il parroco, don Antonio Ivan Esposito: “Contiamo di riaprire la nostra bella chiesa per il patrono della Diocesi, San Giovanni Battista, il 24 giugno”. L’impalcatura è stata già montata e si lavora a pieno ritmo. La ditta Grimaldi di Matelica sta effettuando un lavoro delicato dopo il sisma magnitudo 5.7 del nove novembre scorso, con epicentro a Fano, che aveva reso inagibile anche la Cattedrale di Fabriano per le lesioni riportate nella parte alta in prossimità della vetrata di Guelfo. Dopo la forte scossa, infatti, alcuni pezzi di intonaco caddero a terra e scattò l’iter dei controlli. Prima la chiusura del luogo di culto, poi il sopralluogo dei vigili del fuoco e l’ordinanza di inagibilità del Comune. Il lavoro viene effettuato con fondi propri della Diocesi, un modo per superare l’ostacolo della burocrazia e permettere l’avvio del cantiere in tempi più rapidi. Grazie alla sensibilità del vescovo diocesano, monsignor Francesco Massara, che ha disposto questo finanziamento con fondi della chiesa di Fabriano-Matelica, quindi, la Cattedrale potrà riaprire a tempo di record, entro fine giugno per il patrono. Ricordiamo che al momento è inagibile, dopo il sisma di Fano, anche la chiesa parrocchiale di Melano e, dopo il terremoto del 2016, le chiese di San Domenico (attigua al Museo della Carta) e del Sacro Cuore, in via Gioberti. Per queste strutture i tempi saranno più lunghi. Il parroco della Cattedrale, Don Antonio Ivan Esposito, ripercorre questi mesi con la trasferta delle attività a San Biagio e San Romualdo. “La mattina dopo la prima scossa sono sceso in Cattedrale come avevamo fatto con don Alfredo Zuccatosta nel 2016, ed ho subito visto che apparentemente non era successo niente. Ciò che mi preoccupava – aveva detto lo scorso novembre il sacerdote – era la zona del presbiterio e l’arcata di collegamento tra navata e presbiterio”. Poi i sopralluoghi. “Ad un controllo più approfondito ho notato una crepa nella controfacciata, nella parte superiore della vetrata di San Venanzio di Guelfo e bisognava approfondire. Per fare questo – racconta il sacerdote – è stato messo un ponteggio per vedere da vicino la reale situazione. Insistendo però questa crepa sulla verticale dell’entrata principale e di quella laterale della Cattedrale, non si poteva dare agibilità alla chiesa ed è stata dichiarata tutta inagibile. In questi mesi, dopo la fase di progettazione, sono stati affidati i lavori alla ditta che è già operativa da giorni”.

Marco Antonini