Lo stato di salute dei marchigiani, il report

Ancona – Il 25% dei marchigiani ha più di 65 anni. La speranza di vita per le donne è di 85,1 anni (contro una media nazionale di 84,4), per gli uomini di 80,8 (79,7 in Italia). 1 su 5 fuma, tra i giovani 1 su 5 ha sperimentato l’ubriachezza a 15 anni, tra gli adulti quasi 1 su 5 fa un consumo a rischio di alcolici. Questi dati sul profilo di salute, elaborati da Regione, Ars, e la ormai ex azienda sanitaria unica regionale molto ci dicono sullo stato dei marchigiani. Il 7 aprile si è celebrata la “Giornata mondiale della salute” e in questo 2023 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha celebrato il suo 75° anniversario. “Il tema è “Salute per tutti” e l’obiettivo è di promuovere il concetto che ogni persona, indipendentemente dalla posizione sociale o geografica, debba avere accesso a servizi sanitari di qualità” ha sottolineato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini “ con il Piano Socio Sanitario cerchiamo di farlo tagliando le liste di attesa con Cup provinciali e liste di garanzia, acquistando dai privati i servizi che ci servono e sono carenti” .

La salute si mantiene anche grazie ad un corretto stile di vita: fare movimento è fondamentale, ma scopriamo che è sedentario il 32% dei marchigiani tra i 18 e i 69 anni ed il 34% di coloro che hanno più di 65 anni. Il 30% dei bambini, il 41% degli adulti e il 56% degli anziani è sovrappeso o obeso. Gli anziani risultano più fedeli alla tradizione mediterranea, mentre i ragazzi consumano una quantità di frutta e verdura nettamente inferiore al minimo consigliato. Nel 2021, come evidenziano i dati Istat-ACI, si sono verificati nelle Marche 4663 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 84 persone e 6277 feriti. Secondo l’ultima rilevazione effettuata si sono verificati 33 mila incidenti domestici che hanno coinvolto circa 25 mila persone. 4 marchigiani su 10 presentano almeno 1 patologia cronica, 2 su 5 ne hanno 2 o più: le più ricorrenti sono le malattie cardio-cerebrovascolari, le malattie respiratorie e il diabete.

La copertura vaccinale per esavalente, e morbillo-parotite-rosolia è in costante crescita dal 2015 arrivando a sfiorare il 95%. Anche l’adesione agli screening è in crescita: quello alla mammella sfiora il 60%, il colon retto il 36%, alla cervice uterina il 45%. “Intanto è stato esteso anche alle donne di etaÌ compresa tra i 45 e i 49 anni e tra i 70 e i 74 anni lo screening del tumore della mammella, tramite invito con cadenza biennale – spiega Saltamartini – gli inviti cominceranno a partire nel corso del mese di aprile, tra una settimana o al massimo 15 giorni.  Effettuare le mammografie con cadenza biennale per la popolazione nella fascia 45 – 74 anni comporterà un aumento dell’attività potenzialmente pari al 63%: passeremo da 50 mila mammografie a circa 82 mila”. (cs)