Don Umberto Rotili scrive e dirige “Sguardi di passioni”. Storie di vita sul palco del San Giovanni Bosco

Fabriano – Sono Sguardi di Passione, quelli che vedi e ascolti al Teatro San Giovanni Bosco. Sguardi che lasciano un interrogativo. Tra una canzone e un’altra, mai scelte a caso, ripercorri la storia della salvezza. Nel fine settimana di marzo in cui la Chiesa celebra l’Annunciazione Fabriano rinasce aprendo nuovamente le porte del teatro della parrocchia Misericordia con l’ennesimo capolavoro di Don Umberto Rotili, parroco, scrittore, regista e certosino incoraggiatore di quei talenti nascosti che hanno trovato il palcoscenico grazie a lui. Sono più di 40, dai 15 ai 70 anni, e hanno un compito difficile da portare a termine. Aiutare il pubblico a fermarsi un attimo, a spegnere tutto e accendere il cuore. “Un’opera pop” l’ha definita don Umberto che non smette i panni del prete quando dirige l’opera, ma sprona, incoraggia, sostiene anche se la giornata è stata più faticosa del solito sia per lui che per la compagnia. I dialoghi, scritti in una notte di ispirazione, sono un inno alla vita. La storia dell’umanità è narrata attraverso tanti protagonisti che hanno lasciato il segno, a Fabriano o nel mondo. Sono voci e sguardi che non lasciano indifferenti e che saranno al teatro San Giovanni Bosco dal 23 marzo.
Su quel palco c’è tutto.

Vittime dell’egoismo, dell’amore malato, del mare, del terremoto, della guerra, dello sfruttamento. Con un testo aggiornato agli ultimi giorni con la tragedia di Crotone. “Sono tutte storie di uomini e donne che soffrono e lottano. Quante ne conosciamo” commenta don Umberto. C’è una donna che chiede al Signore: “dai un senso alla mia vita perché prego, ma non so nemmeno come”. C’è lei, poi, che si fidava del suo ragazzo, ma non si ricorda come passò da un rimprovero al primo schiaffo. Storie che hanno avuto la prima pagina, ma che non hanno innescato uno scatto in avanti. Ecco allora la musica ad alleggerire il clima. Ci sono i grandi. “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini, Fiorella Mannoia con “L’amore con l’amore si paga”, Luca Barbarossa con “Portami a ballare”, tutti esempi di poesie che si intrecciano con un vissuto che ancora oggi è attuale.

Poi c’è la Pasqua. L’opera inizia e finisce con la storia di Maria, madre di Gesù mentre viene portata sul palco quell’umanità che ogni giorno, a parole, sconvolge, indigna, ferisce, ma che lascia ancora troppa indifferenza. “I nostri sguardi sono profondi, duri, ma sorridenti – dice il regista – con un appello all’amore che vince il mondo”. Troveremo, infatti, il dolore della perdita, il femminicidio, la violenza sulle donne, il narcisismo, l’accettare o non accettare situazioni che annichiliscono la nostra volontà e noi stessi, la morte. Le musiche arrangiate da Marco Ricco regaleranno al pubblico un ennesimo valore aggiunto di una serata dedicata alla vita che solo il teatro sa regalare.
Su quel palco c’è veramente tutto. C’è il racconto di una realtà che non può lasciare indifferenti.

Giovedì 23 e venerdì 24 marzo alle ore 21:15, domenica 26 marzo alle ore 15:00 e 21:15.
Prenota il tuo posto sul sito https://www.teatrosangiovannibosco.it/sguardi-di…/

Marco Antonini