Ospedale Profili, quanti nodi da sciogliere presto
Sono tante le criticità da affrontare all’ospedale Profili di Fabriano. Alcune si trascinano da troppo tempo, altre riaffiorano ogni tanto, con costanza, quasi a ricordarci che la sopravvivenza di certi servizi non è mai un dato di fatto, almeno nell’entroterra. Mancano spazi dal 2016, da quando sono inagibili almeno 4.500 metri quadrati di ala A che ha reso la vita impossibili a molti servizi, come il Laboratorio analisi (punto prelievi appoggiato in Radiologia) o la Psichiatria e tanti ambulatori che hanno visto ridursi la loro metratura. Inutilizzabile anche la sala Parca: riunioni e convegni si fanno altrove, non al Profili. Oltre agli spazi carenti c’è anche il problema dell’organico. In quasi tutti i reparti mancano medici e infermieri. E’ così al Pronto Soccorso, nonostante una grossa mole di lavoro, h24, con utenti da tutto l’entroterra e non solo, con tantissimi codici bianchi e verdi. Stesso discorso per la Riabilitazione e per Anestesia e Rianimazione, solo per fare alcuni esempi. Lo scorso mese una nuova riduzione dell’attività chirurgica, per mancanza di personale, ha fatto suonare nuovi allarmi: anche il sindaco ha chiesto un incontro ai nuovi vertici sanitari, c’è Ast al posto di Area Vasta 2, ma senza nulla di fatto e le riduzioni ogni tanto tornano. Il personale è carente nelle Unità Operative, compreso il servizio di Pediatria. Quasi 8mila bambini in età pediatrica non hanno diritti a qualcosa di più di 6 ore ambulatoriali nei feriali. Qui non si ricovera più e le mamme (e le gestanti) corrono all’ospedale di Branca, in Umbria, perché facile da raggiungere rispetto a Jesi. Della sala parto, chiusa da anni, non si parla ormai, oltretutto sono sempre meno i neonati fabrianesi registrati all’Anagrafe del Comune, scesi a più di un centinaio, ma poca cosa. A conti fatti è il segnale più tangibile dello spopolamento ormai quasi irreversibile. C’è da dire che i tentativi di arginare le difficoltà ci sono stati, anche se non hanno dato risultati. I bandi per Pediatria dell’anno scorso, ad esempio, tutti a tempo determinato, non hanno funzionato. Se apriamo una parentesi dovremmo domandarci cosa potrebbe spingere un giovane medico ad accettare questi incarichi provvisori… a Fabriano. Non ci sono strutture alberghiere, affittare una casa per pochi mesi è un problema, senza fare altre considerazioni! E visto che gli specialisti sono meno dei posti a disposizione, questi scelgono la meta migliore. Lo scorso mese, intanto, nuovo bando sia per i pediatri che per infermieri per Fabriano e Sassoferrato. La Direzione Ospedaliera, invece, è a caccia di spazi al secondo piano dell’ospedale e dove stava la farmacia Comunale. Intanto la città attende di vedere il via ai lavori alla nuova palazzina chirurgica. C’è ritardo. Lo stabile, di ultima generazione, è nella fase di verifica della progettazione esecutiva. Ci sono stati anche tre adeguamenti ai prezziari dei costi delle materie prime (la spesa è passata da 12 a 20milioni di euro) e richieste di integrazioni dopo l’appalto dell’aprile 2019. Argomento a parte le liste di attesa: c’è chi cerca di prenotare una visita annuale di controllo per il 2024, ma trova tutto pieno e attende l’inserimento, a Fabriano, di nuovi posti.
Gli spazi
All’ospedale Profili è in corso uno studio da parte della Direzione Ospedaliera per potenziare i servizi e riorganizzare varie attività. Nel dettaglio si stanno cercando nuovi locali per rendere le visite ambulatoriali più agevoli. Ricordiamo, infatti, che la struttura soffre per colpa di 4.500 metri quadrati che sono ancora inagibili dal sisma 2016. L’attenzione della Direzione guidata dalla dottoressa Stefani Mancinelli si è concentrata, recentemente, al secondo piano dell’ospedale di Fabriano, dove una volta, oltre a esserci il reparto di Ginecologia c’era anche la Pediatria con possibilità di ricovero in quanto Unità Operativa Complessa vera e propria. Adesso, però, il reparto è in funzione solo h 6 nei feriali. Lo spazio recuperato in questo piano permette di potenziare le visite specialistiche. Qui troveranno modo di agire in sinergia Pediatria, Ginecologia, Riabilitazione. Queste tre specialità, con i rispettivi responsabili stanno studiando un nuovo progetto per permettere a giovani pazienti di poter usufruire anche di visite che prima bisognava fare altrove. Le nuove prestazioni, quindi, nei prossimi mesi saranno inserite al Cup con particolare attenzione ai disturbi dell’età evolutiva. Il secondo studio riguarda il piano terra, non lontano da Psichiatria. Con il trasferimento, in un’altra struttura, a ridosso del semaforo, della storica farmacia Comunale si sono liberati una serie di locali, in quella porzione di ospedale, tra lo storico ingresso del Profili, quello usato circa 40 anni fa, e l’abside di Sant’Agostino. L’obiettivo è quello di poter recuperare questo spazio e portare qui alcuni ambulatori non invasivi oppure alcuni uffici. Da quasi 7 anni, con quella grande porzione di ospedale inagibile, sono tanti i servizi che hanno perso spazio: lo studio disposto dalla Direzione Ospedaliera permetterà di reperire nuovi locali e renderli funzionali.
Marco Antonini