Fabriano – Lorenzo Armezzani: “Nuovo patto educativo: proposta concreta per i giovani”

di Lorenzo Armezzani, Consigliere Comunale Fabriano Progressista

Colpiti dallo scalpore nazionale delle riprese video della zuffa fuori dalla scuola, la nostra comunità finora non è sembrata in grado di offrire spunti di riflessione costruttivi né purtroppo immaginare strategie di lavoro. I due istituti scolastici coinvolti hanno messo in campo una poderosa serie di interventi per quanto di loro competenza e quanto nelle loro forze e risorse. Progetti per il contrasto al bullismo e all’uso consapevole delle tecnologie sono stati avviati da tempo dalle scuole ma queste iniziative da sole non bastano. Serve una proposta nuova. Prima però proviamo a cambiare lessico: archiviamo “disagio giovanile”. Il disagio giovanile sembra intendere una situazione di sofferenza che deve essere curata, guarita e riparata. Pensiamo invece a strade per il benessere delle giovani generazioni che contrasti le tante forme di esclusione e di privazione che, anche per colpa di quasi due anni di pandemia, le nostre ragazze e i nostri ragazzi patiscono. Ecco quindi la proposta: l’Amministrazione Comunale promuova e finanzi la costituzione di Patti Educativi Territoriali. Le scuole diventino capofila di una alleanza con i soggetti del territorio, le società sportive, gli scout e l’Azione Cattolica, le parrocchie, i circoli, le associazioni culturali e sopratutto i servizi pubblici come il Consultorio e gli altri servizi territoriali professionali.

Lo scopo dei Patti Educativi Territoriali è integrare competenze e risorse, organizzarle e coordinarle: significa inserire nello stesso sistema e nella stessa proposta formativa il curricolo scolastico e le attività sportive, culturali, di volontariato ecc. Significa integrare scuola e territorio affinché la funzione pubblica delle politiche educative diventi “luogo di gestione collettiva e paritaria tra scuole, enti locali e soggetti del civismo attivo e del privato sociale” (A. Morniroli, Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’Indagine Esplorativa, Forum Diversità Diseguaglianze 2021). L’Amministrazione Comunale incaricherà una rete di educatori e animatori territoriali professionali che saranno da punto di contatto e di collegamento fra le attività scolastiche ed extra scolastiche, svolgeranno il ruolo di tutor, di progettisti di nuove iniziative, nonché di sentinelle di situazioni di difficoltà e di rischio. Non controllori: non ne abbiamo alcun bisogno. Abbiamo invece urgente bisogno di adulti competenti. Le scuole dal canto loro saranno sostenute e incentivate nell’adozione e nella sperimentazione delle tanto decantate forme alternative di didattica (flipped classroom, didattica esperienziale, didattica ludica ecc.): il Comune fornirà loro strumenti e spazi con un ripensamento complessivo dell’offerta dei servizi territoriali, concertato e condiviso con la comunità. Non generici “spazi di aggregazione” ma luoghi di incontro e cultura a scuola, nei campi sportivi, nelle sale da concerto e, perché no, anche in strada…
Infine due buone notizie: la prima è che i patti educativi territoriali sono già ampiamente sperimentati in tutta Italia e di recente ne sta nascendo uno qui vicino a noi a Cerreto d’Esi. Seconda buona notizia: i soldi ci sono. Ci sono quelli del PNRR per gli investimenti e quelli che ogni anno il Comune di Fabriano impiega per i servizi educativi: si tratterebbe solo di riorganizzarli per rafforzare i patti educativi
È adesso il tempo per smettere di piangerci addosso e darci da fare: le ragazze e i ragazzi di Fabriano ce lo hanno gridato addosso forte e chiaro.