“Don Luigi, tu sei fedeltà assoluta a Dio”, il commosso ricordo di don Francesco Olivieri

Fabriano – Si svolgeranno oggi, mercoledì, alle ore 15 le esequie di don Luigi Monti, parroco emerito della chiesa Madonna della Misericordia di Fabriano per più di 40 anni, ex vicario generale e, nell’ultimo periodo, rettore del Santuario Madonna del Buon Gesù. Il funerale, alla presenza del clero diocesano, verrà presieduto dal vescovo Francesco Massara. Al termine la sepoltura nel cimitero di Genga. Di seguito il ricordo che ha scritto su Facebook il giovane sacerdote della nostra diocesi, don Francesco Olivieri che era particolarmente legato a don Luigi Monti.

Il ricordo di Don Francesco Olivieri 

«Il sacerdote è apostolo, missionario, padre, pastore, fratello, servo e vittima, maestro che forma gli altri, dà loro un modo di pensare, di pregare, di agire, di sentire: questa è la missione del sacerdote. Un’estrema capacità di distinguersi e di confondersi, di influire e di pazientare, di parlare e di ascoltare. È luce, è sale». Così scriveva san Paolo VI, che tu mi indicavi in una foto tempo fa, caro don Luigi: il Papa era insieme al patriarca di Venezia, il Beato Albino Luciani. Forse è il tuo sorriso sacerdotale, la bontà infinita che ti contraddistingue, le idee chiare – ma proprio chiare! – sull’essere Prete per l’eternità che il Signore Gesù ha voluto farmi osservare attentamente, per considerare sul serio la Sua chiamata. Tu sei il più grande prete che abbia mai conosciuto! La fedeltà assoluta a Dio, la fortezza con cui hai affrontato tutto, il grande amore alla Vergine Maria che ci accomuna, la disponibilità a confessare sempre – l’ultimo triduo pasquale 15 ore – sono segno di una nobiltà sacerdotale senza paragoni! Mi hai raccontato di quanto amassi la tua famiglia; di tua mamma Virginia, che a piedi, da Vallemania, ogni 2 settimane, veniva a Fabriano in seminario per portarti la biancheria pulita; della tua sorellina Lucia, morta a pochi mesi dalla nascita, di cui ti ricordavi il viso dolcissimo; di 3 misteriosi benefattori che ti hanno aiutato a sostenere le spese per lo studio in seminario; del tuo parroco Santo, don Pio Caracci, che ti ha indirizzato in Seminario; dei sacerdoti della nostra diocesi e del tuo rettore di Seminario, mons. Pietro Guerci, di cui solo da poco ho conosciuto la grandezza; dei tuoi anni romani e soprattutto del fatto che fino a 3 giorni prima dell’Ordinazione praticamente non sapevi chi ti avrebbe ordinato prete – era morto il vescovo mons. Crescenzi – poi grazie a Dio don Tarcisio Grillo ha provveduto a chiamare mons. Pronti, vescovo di Nocera. Poi la licenza in Utroque Iure al Laterano (come quella che sto facendo io), rettore del Seminario, parroco della Misericordia per 42 anni, vicario generale, giudiziale ma soprattutto quello che sempre ti è piaciuto di più: celebrare l’Eucaristia – 42024 Messe, l’ultima domenica scorsa alle 8 alla Misericordia – e Confessare, sempre col sorriso in bocca anche alle 5:30 del mattino, sempre disponibile, limpido, forte, presente. E poi 4 vocazioni sacerdotali, frutto di tanta preghiera e di decenni di Adorazioni Eucaristiche. Quanti altri ricordi ho in mente! Quasi sempre, ogni 2 domeniche, prima di ripartire per Roma dopo le Messe a Matelica, sono passato a trovarti e a confessarmi. «Buon viaggio. Salutami Roma! Quanti ricordi belli, specialmente a san Giovanni. Durante i 3 anni della licenza in Utroque Iure, tutte le settimane, facevo avanti e indietro in giornata, martedì e mercoledì: partivo col treno delle 4 e tornavo la sera. Celebravo la Messa a S.Marcella e in altre parrocchie. Una volta ho incontrato anche Aldo Moro». Penso che si riferisse ad una Confessione, ovviamente. Don Luigi, tu sei fedeltà assoluta a Dio e non ho mai avuto paura di condividerlo: parlare con te fa venire voglia di diventare preti! Forse è per questo, come mi hai raccontato, che Papa Giovanni XXIII, dopo che hai cantato l’Exsultet alla sua presenza un Sabato Santo di tanti anni fa, ha fatto chiamare il rettore del Seminario Romano per dirgli che la voce di quel diacono – la tua voce! – “lo elevava nell’alto dei Cieli, in Paradiso”! Don Luigi, tu sei in Paradiso, lo diciamo tutti. Io, da parte mia, cercherò di imitarti e di custodire tutto ciò che mi hai trasmesso. E credo, senza dubbio, che tu stia cantando l’Exsultet con gli stessi occhi che brillavano e lo stesso sorriso dell’ultima volta che ci siamo visti! Grazie!

a cura di m.a.