“LA POLITICA DEL FANGO: ALLUVIONE, RITARDI REGIONALI, FONDI DA SBLOCCARE”

A cura del gruppo consiliare “Cerreto d’Esi Bene Comune”

Cerreto d’Esi – Tutti noi abbiamo vissuto la drammatica alluvione del 15 settembre 2022, in cui anche il nostro territorio comunale è stato coinvolto ed ha subito dei danni. Purtroppo a causa di questa alcune decine di concittadini hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, rese inagibili. Ebbene a distanza di oltre un mese codesti cittadini ancora stanziano in alberghi, bed and breakfast, o come ospiti da amici e parenti. Ad aggravare il problema concorre il fatto che nel nostro comune non è affatto facile trovare un alloggio, anche per il fatto che molte case destinate all’affitto sono ancora occupate dagli sfollati del terremoto del 2016. Come successe dopo il sisma, anche in questo caso ci sono dei geniacci che speculano sui prezzi degli affitti, e diverse famiglie in difficoltà economica non possono più permettersi il diritto fondamentale all’abitare: c’è bisogno di un sostegno statale concreto. A questo proposito scriviamo questo comunicato. Poniamo domande ben precise alle istituzioni locali e regionali: le stesse che pensiamo ci porremmo tutti se fossimo stati coinvolti direttamente. Servono risposte e in fretta, perché ad oggi ancora non è stato erogato il contributo per l’autonoma sistemazione per i senza casa. E’ chiaro che la confusione regna sovrana, soprattutto a livello regionale considerato il fatto che non abbiamo ancora capito se Cerreto d’Esi rientra nel cosiddetto cratere dell’alluvione. A livello locale invece la giunta comunale ha deliberato la terza variazione d’urgenza di bilancio (n°86 del 04/10/2022), in cui sono entrati 438.230,00€ destinati all’alluvione del 15 settembre. Nelle voci dello schema della variazione questi fondi sono ripartiti in diversi capitoli e salta all’occhio che ci sono anche 25.000€ come contributo statale alle famiglie per l’autonoma sistemazione. C’è anche un modello (chiamato B1) per la ricognizione dei danni subiti e per la richiesta di contributo per l’immediato sostegno alla popolazione, che insieme ad un’autocertificazione permette di ottenere il contributo di autonoma sistemazione. Detto questo chiediamo alle istituzioni locali e regionali: perché questo contributo non è stato ancora erogato agli sfollati? A quest’ultimi è venuta incontro l’amministrazione comunale per aiutarli a compilare i suddetti moduli, spiegando loro come muoversi e come si sta muovendo la maggioranza comunale? Il nostro piccolo paese rientrerà tra i comuni alluvionati? I fondi sopraccitati sono già disponibili per i cittadini richiedenti? Ultima questione, non meno importante, che poniamo all’amministrazione comunale è la seguente: gli sfollati sono stati per diversi giorni in delle strutture recettive e vorremmo sapere chi ha pagato e, nel caso, chi ancora paga tali strutture, dato che nella variazione di bilancio non c’è nessuna voce in merito né tanto meno ci sono determine di impegno di spesa per saldare codesti alloggi. Ci sembra purtroppo di rivivere la mal gestione del terremoto, quando le istituzioni si scaricavano il barile a vicenda mentre le famiglie tiravano a campare, senza avere nessuna certezza sul proprio futuro. Lo conferma il fatto che dal 2016 ancora oggi ci sono tantissime famiglie, fuori delle loro abitazioni, che aspettando qualcuno che inizi i lavori post-sisma, tanto millantati dai vari politicanti in campagna elettorale e dai vari commissari che si sono susseguiti. L’Italia è un paese follemente burocratizzato; ogni gestione di una nuova emergenza provoca allo stato paralisi e convulsioni. Questo accade perché la maggior parte delle forze politiche di rappresentanza, indegne di questo nome, non si contrappongono e non forzano questi penosi apparati burocratici. Si fa politica al motto che è meglio essere acconsenzienti e amici con tutti, perché nel pubblico o nel privato non si sa mai tornino comodi i buoni rapporti. Lo dimostra anche il fatto che nessuno dei cosiddetti grandiosi politici locali si è degnato di condannare le dichiarazioni del capo gruppo di Fratelli d’Italia Ciccioli, secondo il quale la mamma del bimbo morto si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Sorvoliamo sulle altre frasi dette in consiglio regionale dato che non crediamo siano commentabili. Ogni tanto prendetela una posizione politica, altrimenti rimarrete sempre dei tecnocrati servi dei poteri forti. Con questo breve comunicato chiediamo che ci siano fornite tutte le risposte ai nostri quesiti e in primis le dovete ai nostri concittadini sfollati.