EUROPA VERDE PER IL PARCO “ALTO ESINO – VALLEREMITA”

Dalla Strategia Europea per la Biodiversità sono in arrivo importanti finanziamenti per le nuove
aree protette che verranno istituite entro il 2030.

Il documento di: Stefania Priori Pier Francesco Corvino,
Co-portavoce provinciali Europa Verde – Verdi Ancona
Coordinamento Montano Europa Verde – Verdi Esino-Frasassi

Dell’istituzione di un Parco naturale “Alto Esino – Valleremita” se ne parla sin dagli anni ’70 del
secolo scorso. Ad evidenziare le indiscutibili valenze dal punto di vista floristico dell’alta valle del
fiume Esino, erano stati botanici del calibro di Ballelli, Biondi, Pedrotti, Orsomando e Francalancia,
i quali avevano individuato quest’area come una delle meglio conservate e più importanti dal
punto di vista floristico e vegetale delle Marche. In questo territorio esiste infatti un’eccezionale
concentrazione di biodiversità e proprio per questo, nel 1986, qui venne creata l’Aula Verde di
Valleremita, uno dei primi centri di educazione ambientale delle Marche, con lo scopo di far
conoscere il nostro patrimonio floristico e botanico e di tutelarlo e preservarlo per poterlo poi
trasmettere alle generazioni future. Nel 1995 l’Aula Verde venne anche riconosciuta dalla Regione
Marche come CEA – Centro di Educazione Ambientale.

Stiamo parlando di un territorio in larghissima parte di proprietà regionale, quindi
“pubblica”, rappresentato per oltre 4.000 ettari dalla Foresta Demaniale dell’Alto Esino. Inoltre,
insistono sulla stessa area anche l’Oasi Faunistica di Valleremita, le Aree Floristiche Protette del
Monte Rogedano, Monte Puro e Monte Linatro e più a sud quelle del Monte Gioco del Pallone, di
Pizzinetto di Mutola e del Monte Cafaggio, dove sgorgano le sorgenti dell’Esino. Non a caso,
quindi, tutta l’area è stata riconosciuta di grande importanza a livello comunitario per la Rete
Natura 2000, con l’istituzione delle ZSC del Monte Puro – Rogedano – Valleremita, delle Faggete di
San Silvestro e del Monte Gioco del Pallone e del Monte Cafaggio e con la ZPS del Monte Gioco del
Pallone, aree che si sovrappongono una sull’altra a dimostrazione della straordinaria valenza dal
punto di vista floristico, faunistico e paesaggistico di questa zona. Un territorio considerato,
proprio per questo, “mistico” e “spirituale” sin dall’antichità, visto che nel corso dei secoli, in pochi
chilometri quadrati, sono sorti eremi, conventi, abbazie, come l’Eremo francescano di Val di Sasso,
sopra Valleremita, dove soggiornò San Francesco, il Monastero di San Silvestro sul Monte Fano,
l’Abbazia di San Biagio in Caprile sopra Campodonico, l’Eremo di San Cataldo sul Monte Corsegno
a picco sopra Esanatoglia, l’Eremo di San Pietro nei pressi delle sorgenti dell’Esino, il borgo antico
di Palazzo, con il Castello dei Malcavalca, lungo la strada che da Esanatoglia porta a Fiuminata,
oggi completamente restaurato e il bellissimo centro storico medioevale di Esanatoglia.
L’idea di riproporre il progetto del Parco Naturale Regionale “Alto Esino – Valleremita” è
stata rilanciata alle ultime elezioni comunali del Comune di Fabriano da Antonella Giulietti,
candidata vicina alle tematiche ambientaliste ed ecologiste, in una delle Liste civiche che
appoggiavano l’Avv. Daniela Ghergo, eletta poi a Sindaco della “Città della Carta” al primo turno.
La stessa Ghergo si era dimostrata molto interessata al progetto del Parco, in occasione di una sua
presentazione tenutasi prima delle elezioni all’Aula Verde di Valleremita. La novità interessante è
che la Strategia Europea per la Biodiversità per il 2030 affida alle aree protette un ruolo
fondamentale nella conservazione della biodiversità e riconosce, allo stesso tempo, che l’attuale
rete non è sufficientemente ampia per garantire gli obiettivi di salvaguardia. La “Sfida del 30X30”,
lanciata in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente per contrastare l’aumento di CO2 e
quindi il surriscaldamento globale ed i cambiamenti climatici, è infatti quella di raggiungere entro il
2030, almeno il 30% di territorio protetto di terra e di mare e di individuare questi nuovi Parchi e
Riserve naturali preferibilmente in quelle zone dove sono già presenti aree della Rete Natura 2000,
di cui, come abbiamo detto, è particolarmente ricca e vocata la zona dell’Alto Esino. Ma l’aspetto
ancora più importante è che per garantire un’adeguata gestione di queste nuove aree protette, la
Commissione Europea ha già previsto, da oggi fino al 2030, lo stanziamento di notevoli
finanziamenti, che solo per l’Italia ammonteranno ad oltre 1 milione di euro all’anno, da utilizzarsi
preferibilmente per il recupero delle antiche coltivazioni agricole, ormai quasi scomparse, per la
conversione di quelle esistenti in biologiche, per la creazione e/o il potenziamento delle reti
sentieristiche ed escursionistiche e la promozione turistica dei territori.

Un’occasione unica quindi, da non lasciarsi sfuggire, soprattutto per quei Comuni
dell’entroterra come Fabriano, che hanno vissuto il collasso di quel “modello marchigiano” di
sviluppo, incarnato dalle industrie di elettrodomestici della famiglia Merloni e che stanno
cercando faticosamente di ricostituire un modello “alternativo”, basato stavolta sulla tutela e sulla
valorizzazione dell’ambiente e sulle straordinarie ricchezze storiche e paesaggistiche del loro
territorio.

Come Verdi promuoveremo e continueremo a batterci convintamente per la
realizzazione del Parco naturale “Alto Esino – Valleremita”. Questo progetto si inserisce, infatti, in
un più ampio piano strategico provinciale e regionale, cui appartiene anche lo storico progetto
dell’Area Marina Protetta del Conero. Auspichiamo che questa iniziativa venga accolta
favorevolmente dalle amministrazioni locali, ma ci auguriamo anche che cittadine e cittadini
dell’entroterra possano guardare a questo progetto come esempio di comunità ed appartenenza.