Siccità, ordinanze dei Comuni dell’Ambito 10 contro gli sprechi

Emergenza idrica: anche i Comuni dell’entroterra, con apposite ordinanze, chiedono di non sprecare l’acqua visto il delicato momento storico che stiamo vivendo. Ieri la firma da parte dei sindaci di Fabriano e Sassoferrato, Ghergo e Filipponi, mentre nei giorni scorsi analoghe iniziative sono state prese dai sindaci di Genga e Cerreto d’Esi, Filipponi e Grillini. Il primo cittadino di Fabriano vieta il consumo di acqua derivata dall’acquedotto pubblico per usi di irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati, nei giorni lunedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle ore 7 alle ore 22; il lavaggio di aree cortilizie e piazzali privati, salvo per i servivi pubblici di igiene urbana (con la raccomandazione di effettuare tali attività dopo il tramonto); il lavaggio privato di veicoli a motore, con l’esclusione di quello svolto da impianti di autolavaggio regolarmente autorizzati; il riempimento di fontane ornamentali e vasche da giardino su aree private e di piscine su aree private, salvo quelle legate ad attività economiche turistiche o sportive; gli usi diversi da quello alimentare domestico, per l’igiene personale e per l’abbeveraggio degli animali. L’ordinanza sarà valida fino al 30 settembre. “Raccomando alla cittadinanza – dichiara il primo cittadino – di adottare comportamenti volti ad un uso razionale e corretto limitare l’uso dell’acqua al fine di evitare inutili sprechi, incluso il controllo periodico e frequente dei contatori al fine di segnalare tempestivamente al gestore eventuali perdite”.

A Cerreto d’Esi, il vicesindaco, Michela Bellomaria, informa che “l’annaffiatura è concessa solo dalle ore 21 alle 24, tutti i giorni”. Chiuse le fontane pubbliche di piazza Marconi e piazza Ciccardini. Eventuali violazioni saranno sanzionate dalla polizia locale fino a un importo massimo di 500 euro. A Sassoferrato si sta attenzionando la situazione in località Montelago dove si allevano i cavalli di razza Catria. Al momento non si segnalano criticità. Negli anni passati c’è stato bisogno di rifornire l’acqua con l’impiego degli uomini della Protezione Civile.

Marco Antonini