Le ipotesi allo studio per evitare la chiusura della strada di Frasassi in un territorio già isolato

Genga – Due soluzioni sul tavolo del Comune di Genga per evitare la chiusura ad oltranza della strada comunale di Frasassi per garantire la sicurezza dei turisti che, nei mesi estivi, superano, quota 200mila. E’ stato l’obiettivo dell’incontro di ieri mattina convocato dal sindaco Marco Filipponi. Hanno partecipato gli enti locali, i sindaci, le forze dell’ordine, un rappresentante della provincia. Ancora una volta riflettori sui ritardi della SP 16 Berbentina, di cui ieri è stata data, come cronoprogramma, la data del 13 agosto come possibile apertura. “E’ stato un incontro positivo – dice Filipponi – in quanto sono state fatte alcune proposte per modificare la mia bozza di ordinanza di chiusura della strada, ai mezzi pesanti, dalle 9 alle 19, da luglio, per garantire la sicurezza dei pedoni, nel cuore del Parco. Siamo tutti concordi nel trovare una soluzione per evitare l’incrocio di più mezzi pesanti alla Gola di Frasassi”. Una delle idee prevederebbe l’attivazione di una navetta per trasportare i turisti dal parcheggio, non solo alle Grotte, ma anche al Tempio del Valadier visto che la strada non permette ai pedoni di spostarsi in sicurezza. Contemporaneamente si creerebbe una viabilità monodirezionale per i mezzi pesanti: ingresso lato SS 76-Camponocecchio e uscita lato Collegiglioni-Fabriano con un semaforo in prossimità delle curve a gomito. Si attende nuovo incontro in prefettura, fissato per giovedì prossimo, per prendere una decisione definitiva. In questo frangente spetterebbe alla Provincia il compito di trovare i fondi necessari per attivare la navetta fino al Valadier. Servirebbero almeno 60mila euro, fino a metà agosto, sempre se la strada Berbentina non subirà ulteriori proroghe e potrà riaprire. Le associazioni di categoria sono preoccupate perché la chiusura della strada di Frasassi, così come inizialmente ipotizzato, rischia di dare il colpo di grazia alle imprese che avrebbero, in casi estremi, dovuto ricorrere alla cassa integrazione. Sul tavolo, quindi la sicurezza dei turisti cercando di evitare di compromettere l’operatività delle aziende della zona.

Marco Antonini