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La prima intervista a Daniela Ghergo dopo la proclamazione

Daniela Ghergo, prima donna sindaco di Fabriano. Ce l’ha fatta al primo tutto quando i pronostici la davano al ballottaggio. Fabriano si è risvegliata con una “nuova rivoluzione”. Come sta?

Ho atteso l’arrivo della quarantesima sezione. Tanta emozione, tanta responsabilità. Ho dormito alcune ore e poi di nuovo lavorare per la città.

Se lo aspettava un risultato così già al primo turno?

No, è stata una gradita sorpresa. Non avevamo sondaggi, ma la sensazione che in queste settimane c’è stato un crescendo, un trend in aumento di entusiasmo e di interesse che era percepibile nel contatto con le persone.

Praticamente in vantaggio fin dall’inizio in tutti i seggi…

Si. Ho visto, durante lo spoglio che ho seguito in sede, l’andamento delle percentuali. Ho atteso la fine per esultare. Su tutte le sezioni eravamo avanti. Dopo i due terzi dei seggi ho iniziato a pensare che avremmo potuto farcela subito. Non ci credevo però, forse nemmeno per illudermi troppo presto.

I numeri hanno premiato la Coalizione Democratica e penalizzato la coalizione guidata da Sorci.

Onestamente mi aspettavo una forchetta più stretta con il candidato Roberto Sorci e non tanti punti di distacco.

Che cosa l’ha premiata in questa campagna elettorale?

Il nostro messaggio di trasparenza e affidabilità è passato. Non abbiamo attaccato quando ci attaccavano. Abbiamo parlato di programmi con candidati credibili che hanno fatto un lavoro importante. Rappresentano il nostro progetto e la nostra idea di politica. Possiamo dire che la nostra schiettezza ha pagato e anche la nostra affidabilità.

Come sarà la sua Fabriano?

Sicuramente una città aperta all’esterno, solidale.

E poi?

Il nostro programma è chiaro. Tra le parole chiave c’è “attrattività”. Il territorio deve tornare ad essere in forma per il lavoro, le persone e i capitali. Dobbiamo poi aprirci al mondo rompendo l’isolamento che si è creato. Siamo rimasti indietro culturalmente ed economicamente. Siamo diventati marginali. Questa città, per la sua storia, non se lo merita.

Su cosa puntare?

Sull’inclusione, sulla comunità. Lo vorrei sottolineare: siamo tutti parte di una stessa comunità, città e frazioni unite, senza barriere. Per la prima volta il sindaco eletto è risultato primo dappertutto, sia nei paesi che nei seggi grandi di Fabriano. E’ una responsabilità e un segnale.

E la Giunta? Nella sua agenda c’è già una bozza, vero?

Ho un’idea di Giunta, sicuramente. Non mi farò condizionare dalle preferenze. Avrò persone che sono in linea con me e il mio programma. La Giunta sarà scelta da me e ognuno risponderà a me.

Tra i problemi la crisi e le povertà. La gente si aspetta molto…

Le questioni sociali a Fabriano sono diventate predominanti. Tocco con mano il disagio dei cittadini. Dovremmo essere bravi ad attrarre risorse. Rimettiamoci in cammino e facciamo tutti del nostro meglio.

A chi dedica la vittoria?

A tutti i fabrianesi che saprò rappresentare nel pieno delle mie responsabilità, ogni giorno. I prossimi 5 anni saranno decisivi per il nostro futuro. Da oggi occorre costruire una città nuova, su nuove basi.

E ora? Con uno slogan?

Ripartiamo insieme!

Marco antonini