Sanità e ospedale Profili, i quattro candidati sindaco prendono posizione
Fabriano – L’ospedale Profili è nell’occhio del ciclone da quando è arrivato il primo campanello d’allarme, ormai anni fa, circa la possibile chiusura del punto nascita. A Fabriano non si partorisce più e non hanno diritti nemmeno i bambini, circa 8mila, che per avere le cure necessarie dal reparto di Pediatria di un ospedale, sono costretti ad andare in Umbria, in gran parte, o a Jesi. I problemi da affrontare sono molteplici. C’è un piano ferie critico: in caso di malattia improvvisa di uno o più infermieri si rischiano alcuni accorpamenti di reparti oltre il taglio già fatto dei posti letto. Infermieri e oss carenti, l’ala A inagibile dal 2016, la nuova palazzina da avviare i lavori, la riapertura del reparto di Pediatria per gli 8mila bambini del comprensorio. Prendono posizione i quattro candidati sindaci, Vinicio Arteconi, Roberto Sorci, Daniela Ghergo, Joselito Arcioni, secondo l’ordine di posizionamento sulla scheda elettorale.
“L’Area Vasta Montana è un nostro progetto – dichiara il candidato Vinicio Arteconi, Associazione Fabriano Progressista – lo abbiamo portato in consiglio con 20 sindaci perché da soli non si va da nessuna parte. Serve la revisione dei parametri per la sopravvivenza di tutto l’entroterra. Le leggi parlano di numeri e non di persone. Una cardiologia doveva essere soppressa in Area Vasta 2, ma è stata salvata. Pediatria, invece, è stata chiusa. Prima c’erano 18 pediatri per tre Unità Operative, ora 21 solo per Jesi e Senigallia. Le liste di attesa sono infinite. Qualcosa non funziona. La politica – conclude Arteconi – deve intervenire e stabilire un concetto di equità”. Il candidato della coalizione Sorci precisa: “La sanità montana dal 2015 ha subito un depauperamento evidente, frutto di una politica scellerata della regione. Il sindaco – dice il candidato Roberto Sorci – può fare tanto nella Conferenza dei Sindaci e anche se ha rapporto con la Regione e con gli altri Comuni. Serve un rapporto istituzionale solido con la Regione: faremo capire, come abbiamo già fatto negli incontri con gli assessori della Giunta che sono venuti a Fabriano, nei giorni scorsi, che abbiamo gli stessi diritti. Non dobbiamo però guardare solo l’ospedale – conclude – che deve avere stesso trattamento di Jesi e Senigallia, perché c’è anche la medicina territoriale da potenziare”. Da Coalizione Democratica spiega la candidata Daniela Ghergo: “Il sindaco non ha incidenza diretta sulla politica sanitaria, ma può fare molto: può difendere il territorio e partecipare alla Conferenza dei sindaci. L’ospedale non è unico problema, c’è da incrementare la medicina territoriale, con la cura agli anziani, il sostegno all’infanzia, l’assistenza domiciliare. Serve personale – precisa Ghergo – per potenziare l’offerta senza dover obbligare gli utenti a rivolgersi al privato. Il Profili è importante: bisogna riaprire l’ala A inagibile dal 2016, avviare la costruzione di nuove sale operatore e la pediatria h24: non bastano due pediatri a tempo determinato come da ultimo bando. Dovremo fare di più”. Il candidato del Movimento 5 Stelle, Joselito Arcioni, sottolinea: “La sanità è materia regionale e nazionale, chi fa politica sanitaria in campagna elettorale sa che sta mettendo e vuole colpire la panca degli elettori con temi importanti. Negli ultimi anni – dichiara – c’è sempre stato impoverimento dei servizi interni. E’ fondamentale continuare il lavoro fatto con i Comuni dell’entroterra per fare massa critica e chiedere revisione dei requisiti per la sopravvivenza. Servono concorsi a tempo indeterminato. Bisogna potenziare la telemedicina. Sui servizi Sociali è stato accorpato il settore in una sede. Prima – conclude Arcioni – gli sportelli erano frammentati e ciò provocava disagio”.
Marco Antonini