Dibattito Pubblico per il raddoppio ferroviario a Genga, ecco il progetto
Genga – Doppi binari, nuovo tracciato al coto di 382milioni di euro con fondi Pnrr: cambia completamente la vallata della Gola della Rossa con i lavori, al via entro l’inizio del prossimo anno, nel secondo lotto del raddoppio ferroviario della linea Ancona-Roma. La tratta, infatti, verrà rivoluzionata, tra i Comuni di Genga e Serra San Quirico. Il progetto è stato redato da Rfi, Rete Ferroviaria Italiana. L’obiettivo, in questa fase di Dibattito Pubblico, è quello di arricchirlo ascoltando le esigenze e le richieste dei residenti. Proviamo a percorrere questo nuovo percorso vicino alle quattro corsie della SS 76 quasi ultimata, dopo troppi anni, ad eccezione del viadotto Mariani. Il tracciato ha inizio con l’imbocco della galleria “Valtreara” di Genga. Poi esce allo scoperto in via San Vittore, frazione Gattuccio, e prosegue con un viadotto, costituito da tre campate, per 210 metri. Dopo un breve tratto rialzato, si arriva alla nuova stazione di Genga: sarà costituita da un viadotto scatolare e delocalizzato dalla stazione storica che tutti conosciamo. In questa zona sorgerà una nuova piazza, tra la stazione vecchia e la nuova, con possibilità di introdurre attività commerciali e di ristorazione. In uscita dalla stazione il tracciato interseca via Marconi, procede con la galleria “Genga” e prosegue allo scoperto fino alla galleria “Mogiano”. All’uscita di questa, ancora nel Comune di Genga, il tracciato incontra il secondo ponte ferroviario di 245 metri, a 8 campate e doppio binario. In uscita dal viadotto, superata la viabilità di accesso alla frazione Palombare e il ponte del fiume Esino, in località Pontechiaradovo, si entra in galleria “Chiaradovo”, fra i Comuni di Genga e Fabriano. Quando si esce da quest’ultima il tracciato prosegue scavalcando la viabilità esistente e continua con un viadotto che consente l’attraversamento del fiume Esino. Poi entra in galleria “La Rossa”: qui verrà realizzata un’area di sicurezza in collegamento con il piazzale di emergenza gestito da Anas. Il tracciato passa poi sul viadotto sopra l’Esino per entrare in galleria “Murano”. L’ultimo tratto dell’intervento si inserisce in quello che è il percorso esistente della linea Orte – Falconara. Si entra nella stazione di Serra San Quirico e si conclude con il riallaccio alla linea storica, tramite il passaggio da doppio a semplice binario. Anche qui previste molte novità. Nella stazione gli spazi di sosta saranno ricollocati nelle aree ferroviarie a disposizione e nel piazzale, oltre al parcheggio, sono presenti due nuovi fabbricati ad uso delle tecnologie. Per fare tutto ciò si stima un intervento della durata di 1.130 giorni, entro il 2026. Durante i lavori sono previste mitigazioni per ridurre l’impatto delle attività di cantiere. In particolare si prevedono interventi di recupero e di ripristino ambientale delle aree direttamente interessate. Per tutta la durata dei cantieri in prossimità delle lavorazioni sarà effettuato un monitoraggio di acque, flora e fauna, rumori, vibrazioni, paesaggio. Tante le criticità che sono emerse in questa fase di Dibattito Pubblico che ha interessato i Comuni e le realtà dell’entroterra coinvolte. Per l’occasione si è costituito il Comitato Gola della Rossa. “In questo piccolo angolo del Parco, zona già martoriata per 17 anni dal raddoppio SS 76, il 12 gennaio è arrivata una condanna a morte attraverso la pubblicazione del progetto di raddoppio Orte Falconara da parte di RFI, che prevede la devastazione del territorio con infrastrutture da megalopoli e binari che attraversano i borghi, prevedendo l’esproprio di 36 unità abitative di famiglie che vivono nel territorio da generazioni» l’affondo del Comitato che ha proposto una variante per salvare le case e l’ambiente. Secondo il Comitato «il progetto non è aggiornato, ma si basa su dati della fine del secolo scorso con una stesura del 2003 con ritocchi che non lo rendono degno dei tempi che stiamo attraversando”.
Marco Antonini