La città ricorda Pio Riccioni
Se ne è andato domenica, a 91 anni, Pio Riccioni, storico direttore didattico sia della scuola Allegretto di Fabriano e, tra le altre, anche di quella di Cerreto d’Esi. Un uomo di profondo spessore che nella sua vita ha messo sempre al primo posto la cultura e i suoi alunni. Per i suoi docenti è stato sempre un direttore “garbato ed autorevole”. Ieri pomeriggio, nella Cattedrale di San Venanzio, a Fabriano, si sono svolte le esequie. Poi è avvenuta la sepoltura presso il cimitero cittadino di Santa Maria. Riccioni è stato sempre in prima linea anche con il Cai e per anni è stato anche capogruppo degli Alpini. Il decesso è avvenuto domenica, proprio nel giorno in cui gli Alpini hanno celebrato il loro raduno nazionale. Amava il teatro, per anni non è si è perso uno spettacolo al Gentile e anche dopo la pensione ha continuato a stare vicino al mondo della scuola e della cultura. Partecipò, tra le altre cose, alla tragica spedizione del 1983 in Pakistan quando morirono i fabrianesi Stefano Galante e Gigi Gregori.
“Pio Riccioni è stato un grande animatore culturale e sociale della nostra città, da sempre impegnato su molti fronti e grande e sincero amante di Fabriano. L’Amministrazione Comunale esprime profondo cordoglio per la sua perdita e si stringe intorno ai suoi cari” il ricordo del sindaco, Gabriele Santarelli. “Una persona di quelle che ce ne vorrebbero tante. Condoglianze e preghiere. E un grazie per la lunga collaborazione e l’amicizia” dice il sacerdote e scrittore don Tonino Lasconi. “Ricordo la sua sconfinata passione per la musica sinfonica, la sua Stagione che precedeva la nostra Stagione di Prosa nella programmazione annuale. Quei concerti me li godevo dal mio ufficio, con la sua sede privilegiata proprio sopra il palcoscenico del teatro: ricordo la sensazione di serenità che mi offrivano” il commosso ricordo dell’attrice Paola Giorgi. “Il direttore – dichiara l’ex assessore alla Cultura, Sonia Ruggeri – ha dato molto alla nostra città nel campo della scuola, della cultura e soprattutto della musica, che tanto ha amato”.
Marco Antonini