A FABRIANO LA TAPPA DELLA CAMPAGNA PREVENZIONE DEL CARCINOMA ORALE

Fabriano – “Una sanità di prossimità vicina a tutti i cittadini con particolare attenzione a quelli fragili”. E’ questo il messaggio che la Regione e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini vogliono lanciare attraverso la Campagna di prevenzione del carcinoma orale che farà tappa domani, sabato 23 (9.30-16.30) e domenica 24 aprile (9.30-12.30) nella piazza del Comune di Fabriano. Prossimo appuntamento 11 e 12 giugno ad Ancona. L’iniziativa è stata presentata oggi ad Ancona dall’assessore, dal direttore dell’Asur Nadia Storti e dal direttore dell’Unità operativa complessa di Odontostomatologia e Chirurgia Orale A.V. 2 Marco Messi, promotore del progetto in collaborazione con il Comune di Fabriano, il Dipartimento di Scienze Cliniche Specialistiche ed Odontostomatologiche dell’Università Politecnica delle Marche e la Sod Chirurgia maxillo facciale degli Ospedali Riuniti di Ancona.

“In questo caso parliamo della prevenzione per le patologie del cavo orale organizzata dall’AV2 – ha continuato Saltamartini – ma vogliamo estendere l’iniziativa a tutte le aree vaste e stiamo lavorando anche per la prevenzione di altre patologie come l’oculistica e per promuovere più in generale corretti stili di vita. L’obiettivo è dare una soluzione alle emergenze della sanità: la carenza di medici, il sovraffollamento dei pronto soccorso, l’intasamento dei Cup. Problemi che hanno tutte le Regioni, ma che possono essere mitigati ed alleviati da forme organizzative che il Covid ci ha insegnato ad utilizzare come i camper vaccinali o la prenotazione elettronica. Dobbiamo misurarci con le nuove sfide tenendo conto delle poche risorse professionali e finanziarie che in questo momento abbiamo a disposizione”.

“L’incidenza di queste patologie – ha sottolineato il dottor Messi – è di 10 soggetti su 100mila e il ritardo diagnostico è in media di 167 giorni. Il nostro scopo è portare la sanità in piazza, ossia creare una rete assistenziale integrata tra ospedale, aree vaste e territorio per intercettare e dare assistenza alle persone che ne hanno più bisogno. Questo tumore può essere prevenuto se si eliminano i fattori di rischio come l’alcol, il fumo, le infezioni o protesi incongrue e se si diagnosticano precocemente le lesioni precancerose. I segnali possono essere la presenza di ulcere che non si guariscono entro due settimane, di noduli o aree biancastre o rossastre, di dolore bruciore o difficoltà a deglutire”.

In questa direzione va anche il progetto “Smile” presentato nel corso dell’incontro con la stampa, che prevede la creazione di una Rete Regionale per l’Assistenza Odontoiatrica per le “fragilità cliniche” che coinvolge le 5 Aree vaste dell’ASUR. Anche in questo caso l’organizzazione e coordinamento delle attività è dell’U.o.c di Odontostomatologia e Chirurgia Orale dell’Area Vasta 2. Lo scopo è di fornire una assistenza capillare ed integrata sul territorio a pazienti con bisogni speciali, molto spesso con importanti comorbilità, al fine di colmare quella distanza, a volte percepita come abbandono, tra gli operatori e le strutture ospedaliere centralizzate da una parte ed il territorio e popolazione fragile dall’altra.

Oltre alla popolazione pediatrica e geriatrica le categorie che rappresentano la fragilità clinica sono:

o disabilità cognitive, sensoriali e motorie (spettro autistico, disturbi pervasivi dello sviluppo, cecità, sordità, pluriminorazioni sensoriali, odontofobia);

o malattie cromosomiche e genetiche (sindrome di Down, malattie rare);

o malattie autoimmuni (sclerodermia, artrite reumatoide, sclerosi multipla, celiachia, diabete tipo 1, sindrome di Sjogren);

o patologie sistemiche (cardiopatie, coagulopatie, diabete, disturbi della condotta alimentare, malattie neurologiche degenerative, epatopatie, nefropatie, pz.immunodeoressi iatrogeni );

o pazienti oncologici (gestione pre e/o post terapeutica, riabilitazione protesica funzionale);

o sindrome delle apnee ostruttive del sonno;

o tossicodipendenza;

o pazienti in trattamento con bifosfonati.