Il mito dei Bronzi di Riace, 50 anni dopo

Il 2022 è un anno importantissimo per la Regione Calabria, visto che segna il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Proprio oggi al Museo Archeologico si celebra la giornata Nazionale del Paesaggio. Per valorizzare queste opere d’arte, considerate come due dei più importanti capolavori scultorei dell’arte greca, sono state organizzate manifestazioni che coinvolgeranno tutta la Calabria. Le due statue, che si trovano al Museo nazionale di Reggio Calabria, sono il simbolo indiscusso non solo del paese di Riace, ma anche della città di Reggio Calabria, il 16 agosto giorno del ritrovamento sarà l’anniversario vero e proprio. Il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria dopo un vero e proprio restyling, si presenta con un vero scrigno storico prezioso di una terra dalle antiche origini greche. Qui è possibile addentrarsi nella storia della Calabria e non solo, dalla preistoria all’età romana. Capolavori scultorei noti in tutto il mondo, i Bronzi costituiscono la maggiore attrazione del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Dei Bronzi di Riace si sa pochissimo ancora oggi: ignoti sono gli autori, i personaggi raffigurati, la collocazione che avevano nell’antichità e l’epoca precisa di realizzazione. La loro unicità è dovuta anche al fatto che sono pochissime al mondo le statue greche, in bronzo, pervenute intatte fino ai giorni nostri. Trovate casualmente sul fondale del mare Jonio a poche centinaia di metri dalla costa di Riace nel 1972, le due maestose statue sono l’emblema stesso della città di Reggio Calabria e rappresentano due figure di uomo, probabilmente due guerrieri, di straordinaria bellezza, eleganza e perfezione scultorea.

Si ritiene che risalgano al V secolo a. C. e che siano di provenienza ellenica; sono alte circa due metri e in ottimo stato di conservazione. Secondo studi più recenti, il bronzo A (detto ‘il giovane’) potrebbe rappresentare Tideo, un feroce eroe proveniente dall’Etolia, figlio del dio Ares. Il bronzo B (‘il vecchio’) raffigurerebbe invece Anfiarao, un profeta guerriero. Le statue furono con probabilità realizzate ad Atene e poi imbarcate per essere portate a Roma. I guerrieri sono il vanto di tutta la Calabria, maestosi e severi, in piedi, nella sala che dovrà diventare il centro propulsore dell’attrazione culturale e turistica di Reggio e della Calabria nel mondo.

Francesco Fantini