“Il treno della sòla”, la commemorazione di Anpi a Cerreto d’Esi
Di Mina Fortunati, Nicia Pagnani – Anpi Cerreto d’Esi
La Resistenza è fatta di tante storie di lotta che hanno toccato tutto il
territorio oggetto dell’occupazione nazifascista.
L’Anpi di Cerreto d’Esi ha commemorato uno di questi episodi, trasmesso
dai testimoni da sempre come la vicenda del “treno della sòla”, verificatosi il
14 febbraio del 1944 in località Costa de Galli (nel luogo dove avvenne il
fatto).
La storia narra l’assalto al treno carico di pellami e cuoio, perciò definito
dagli abitanti della zona treno della sòla, compiuto ad opera di gruppi
partigiani: i Lupi di Serra San Quirico, i partigiani di Braccano e quelli di
Castelletta del gruppo Agostino. (e Serra San Quirico), Il cuoio era stato
requisito dai tedeschi nelle concerie Roversi di Matelica e destinati al nord.
L’attacco partigiano viene respinto con violenza dai tedeschi, che usano una
quantità ingente di forze.
Un giovane partigiano, Enrico Stendardi, alla sua prima azione, rimane
gravemente ferito. Soccorso dai compagni viene portato in una vicina casa
colonica, ove sopraggiungono i tedeschi che dietro la minaccia di uccidere la
famiglia ospitante, prelevano il ferito e lo trasferiscono in un ospedale nei
pressi di Vetralla di Fabriano con l’intento di farlo rimanere in vita e ricavarne
informazioni. Tutto sarà inutile perché Il giovane partigiano morirà poco
dopo per le ferite riportate.
Enrico era nato nel 1919 proprio a Fabriano ed era entrato a far parte del
gruppo partigiano “Lupo”. Ora riposa nel cimitero della città dove è nato.
Il cippo che ricorda l’accaduto è collocato al km 32 della S.P. n. 256 che da
Cerreto d’Esi porta a Matelica ed è stato inaugurato negli anni ‘80
dall’indimenticabile presidente Falsetti dell’ Anpi di Fabriano. La sezione
Anpi di Cerreto d’Esi ora lo custodisce e nel 2019 ha restaurato la targa
commemorativa sulla quale si legge: Enrico “chiuse gli occhi alla luce mentre
lottava per la libertà”.
E’ per questo che ci teniamo a ricordarne la figura, perché siamo
consapevoli che il nostro compito è di essere custodi della memoria, perché
sappiamo che la storia è scritta da ognuno di noi. Nel suo piccolo il singolo
è in grado di fare la differenza, nel bene e nel male.
Enrico ha contribuito con il suo sacrificio a fare la differenza nel bene,
facendo la sua parte senza paura per raggiungere la Liberazione che ha
permesso la nascita della nostra democrazia. Tanto umiliata, mortificata e
criticata, ma comunque democrazia, che siamo tenuti a rispettare e a
proteggere tutti, anche in nome e per rispetto di Enrico e di tutti quanti come
lui hanno perso la vita per permettere a noi di nascere in uno Stato libero e
liberato dall’oppressione e dalla dittatura, dove possiamo esprimere
liberamente i nostri pensieri.
E’ stata una piccola cerimonia quella che si è svolta il 14 febbraio presso il
cippo che ricorda il giovane Enrico Stendardi.
Piccola perché si è svolta, giustamente, nel giorno esatto in cui cade
l’anniversario dell’attacco al treno della sòla, che quest’anno è capitato di
lunedì, giorno lavorativo per i più.
E’ stata comunque una cerimonia di grande significato alla quale hanno
partecipato, ricordando i valori della Resistenza che hanno mosso Stendardi
e gli altri giovani che hanno preso parte alla lotta, insieme all’Anpi di Cerreto
d’Esi con la Presidente Mina Fortunati e con il Presidente Onorario Alberto
Biondi, l’associazione 4 maggio, la protezione civile e il sindaco della città,
David Grillini. La presidente ha sottolineato l’importanza della memoria non
come momento celebrativo retorico ma come stimolo sempre più opportuno
per far crescere la conoscenza, rispondere e fermare il malsano
revisionismo storico che anima il nostro tempo. Il sindaco ha rinnovato la
volontà dell’amministrazione di cui è guida per una collaborazione forte e
partecipata, improntata all’attuazione concreta dei valori comuni che legano
le realtà antifasciste, con il coinvolgimento dei giovani e delle scuole perché
si possa rinsaldare il legame con la storia del nostro Paese a partire dalle
nuove generazioni e con un’attenzione particolare anche alle vicende del
territorio.
Nella foto
Mina Fortunati, presidente ANPI Cerreto,
David Grillini sindaco Cerreto,
Alberto Biondi presidente onorario ANPI Cerreto.