Matelica – “L’albergo diffuso, un’opportunità per i centri dell’entroterra”

Matelica – «Albergo diffuso: un’opportunità per il territorio» è stato il tema centrale dell’incontro organizzato dalla Fondazione il Vallato, recentemente, presso la sede dell’ente in via Merloni 17/B alla presenza di tour operator, imprenditori e agenti immobiliari locali. L’argomento è stato affrontato attraverso l’analisi annoso del problema della ricettività locale e le opportunità all’orizzonte di un suo possibile sviluppo economico. Tre i relatori della serata, invitati a parlare quali esperti del settore: la signora Amalia Cardelli, titolare dell’albergo diffuso “Le Case della Posta” di Santo Stefano di Sessanio (Aq), il signor Matteo Baldelli, gestore dell’albergo diffuso “Borgo Montemaggiore” di Montemaggiore al Metauro (Pu) ed il dott. Alberto Mazzini, funzionario del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Marche. I primi due hanno raccontato la loro personale esperienza professionale, nata dal desiderio di recuperare degli edifici, precedentemente rimasti disabitati se non abbandonati, quindi trasformati in modo da usarli per una gestione turistica distribuita nei rispettivi borghi di appartenenza ed in grado di garantire i servizi essenziali ai visitatori. In tal senso sono stati anche organizzati degli appositi pacchetti turistici in grado di attrarre gente da lontano, proponendo sentieri per il trekking, l’equitazione o l’ebike con diverse mete amene e singolari, affiancati alla cucina tipica locale.

Il dott. Mazzini da parte sua ha invece affrontato il tema in termini tecnici, con riferimenti alle leggi in materia ed ai bandi che presto andranno ad incentivare la nascita di nuove strutture ricettive pur di piccole dimensioni. «E’ necessario – ha affermato Mazzini – andare incontro alle richieste del turismo che è molto cambiato negli ultimi decenni anche in termini di accoglienza e di periodicità. Si cerca sempre più la qualità e pacchetti che uniscano ospitalità e circuiti tematici culturali e naturalistici. Inoltre, specialmente dal nord Europa, l’offerta turistica potrebbe venire persino nel periodo invernale. Se inizieremo a lavorare più in sinergia tra tour operator, imprenditori ed istituzioni locali, i nostri territori diventeranno maggiormente attrattivi e gli introiti economici che per molti oggi sono solo degli arrotondamenti del reddito, a quel punto potranno diventare vere e proprie professioni».

Il presidente della Fondazione il Vallato, Antonio Roversi, da parte sua ha tenuto a precisare che «tra gli obiettivi che ci siamo prefissi c’è quello di promuovere un turismo che non potrà certo essere di massa, ma di qualità e ben strutturato, cercando di coordinare e fare sinergia sul territorio della Sinclinale Camerte, l’area ricompresa tra Fabriano e Camerino fino ai Sibillini, prendendo spunto da quanto fanno da sempre in Romagna o in Trentino. Sicuramente per la sua riuscita serve una rivoluzione culturale e fare formazione, facendo meglio comprendere il giusto valore dei nostri prodotti e servizi, che, pur essendo spesso ottimi, vengono venduti a basso prezzo».
A tirare le conclusioni della serata è stato il patron della Fondazione, l’imprenditore Giovanni Ciccolini, fondatore della Halley Informatica. «Eventi come questo hanno una grande importanza – ha spiegato Ciccolini – perché servono a fare informazione e a mettere in contatto esperti con possibili imprenditori. Queste sono iniziative che mirano ad agevolare tale lavoro di incontro e confronto, quindi a diventare uno stimolo per investimenti da parte di terzi, in quanto la Fondazione non vuol sostituirsi a nessuno, ma certamente vuol facilitare la nascita di nuove attività, mettendo insieme soggetti ed interpreti interessati». (cs)