Raddoppio ferroviario, ecco come si rivoluziona la vallata di Genga

di Marco Antonini

Genga – Si rivoluziona il paesaggio nel distretto di Genga con nuove infrastrutture e più cemento che porterà a vedere la zona in modo completamente nuovo, come se l’avvento della modernità debba per forza sacrificare sempre la flora, la fauna e i pochi residenti rimasti. Cambierà radicalmente l’area dove si trova attualmente la stazione ferroviaria di Genga che si sposterà, rialzata, dove ora si trova la biglietteria delle Grotte di Frasassi. Nuovi binari, raddoppiati, nuovi viadotti e gallerie in un angolo di paradiso dell’entroterra. I residenti della vallata si sentono sacrificati da questo tracciato che verrà realizzato e chiedono una variante al progetto per non devastare la valle. Recentemente Rete Ferroviaria Italiana ha chiesto di avviare il “Dibattito Pubblico” sul potenziamento infrastrutturale della direttrice Orte – Falconara. Sotto la lente di ingrandimento è finito il raddoppio della tratta ferroviaria che va da PM228 Fabriano a Castelplanio e nello specifico il Lotto 2 (Genga – Serra San Quirico). Ora, dopo anni di studi, potrebbero arrivare i finanziamenti PNRR dell’UE. Come si evince dagli elaborati, la nuova linea ferroviaria non segue il tracciato attuale, ma uno nuovo per ospitare treni capaci di raggiungere un livello massimo di velocità più elevato rispetto ad oggi e ridurre lievemente i tempi degli spostamenti. Per fare tutto ciò è necessario sgomberare l’area dagli ostacoli naturali. Si dovrà, tra le altre cose, scavare una galleria che si svilupperà sotto il colle dove sorge il paese di Pierosara. Tutto ciò dopo anni di disagi per i lavori di raddoppio della SS 76. La modifica più importante è lo spostamento della stazione di Genga che verrà ricostruita all’interno dello spazio dove oggi è situato il parcheggio delle Grotte di Frasassi. L’intero piazzale verrà rialzato di circa 2 metri, dando asilo a spazi commerciali, di servizio e parcheggi. Anche l’area camper della Cuna, vicino al passaggio a livello, verrà spostata in prossimità del boschetto attraversato dalla scala di legno. Tutti i passaggi a livello sulla linea modificata saranno eliminati e sostituiti da sottopassi o cavalcavia. Qui i binari correranno in sommità di una lunga struttura-servizi composta dalla stazione, biglietteria, locali di assistenza ai viaggiatori. Secondo i progettisti la stazione diventerà una sorta di portale scambiatore, in cui gli utenti e i turisti potranno arrivare sia con il treno che con le auto per accedere in modo sostenibile alla gola di Frasassi. Un progetto partorito molti anni fa e che vedrà la luce entro i prossimi dieci anni, quando lo spopolamento dell’entroterra sarà sicuramente irreversibile, sacrificando un’area incontaminata e unica dal punto di vista ambientale e naturalistico come il Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi.