Imbrattamento in centro, altri due minori convocati dalla polizia locale
Fabriano – Altri due giovani, anche loro minorenni, di 13 e 16 anni, verranno convocati, nei prossimi giorni, dagli agenti della polizia locale di Fabriano. Grazie alle testimonianze raccolte e dopo aver visionato le telecamere posizionate in centro, infatti, è stato possibile dare un nome e un volto agli autori dell’ennesimo episodio di imbrattamento. Dopo la chiesa Madonna delle Grazie, in via Le Conce, è toccato, con la stessa bomboletta spray color azzurro, a una parete laterale della Biblioteca Multimediale Sassi. Gli agenti si sono messi subito al lavoro. Prima sono stati identificati e chiamati al Comando della polizia locale un gruppetto di giovani di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. Tra loro ci sono gli autori del raid vandalico in due pareti della chiesetta. Poi a seguito del secondo episodio, con la scritta “Albania” in corsivo a due passi dal Loggiato San Francesco, nuove indagini della sezione Polizia Giudiziaria. Si tratterebbe di due minori, di nazionalità albanese di 13 e 16 anni, del posto, che, con la bomboletta usata qualche giorno prima da altri amici per scrivere nella chiesetta, avrebbero rovinato la parete della Biblioteca. Due gruppetti, quindi, diversi tra loro, con lo stesso spray, sempre in pieno giorno. L’auspicio delle forze dell’ordine è che in queste ore i due soggetti in questione, insieme alle loro famiglie, si costituiscano presso gli uffici della polizia locale. Una volta effettuati tutti gli accertamenti ed elevata, con molta probabilità, una sanzione amministrativa, la questione passerà al Tribunale per i minorenni per le Marche. Ricordiamo che oltre i due minori che verranno convocati nelle prossime ore, venerdì è stato il turno dell’altro gruppetto di ragazzini e ragazzine, tra gli 11 e i 13 anni, che avrebbero imbrattato la chiesetta. “Le famiglie saranno chiamate a riparare i danni fatti. Additarli come vandali però non mi piace – dice il sindaco, Gabriele Santarelli – e non mi trova d’accordo soprattutto in questo caso perchè sono tutti minorenni. Sta a tutti noi a partire dalla famiglia, dalla scuola e dalle istituzioni fino ad arrivare ai compagni e alle persone che gli stanno intorno farglielo capire”.
Marco Antonini