Si dimette un altro consigliere, il terzo: Guido Passari

Fabriano – La delicata situazione che sta riguardando la scuola media Marco Polo – ieri la sentenza del TAR Marche che ha dato ragione alla ditta che ha presentato ricorso e a cui era stato bloccato l’affidamento dei lavori in autotutela da parte del dirigente comunale – provoca una nuova dimissione all’interno della maggioranza Movimento 5 Stelle Fabriano. Questa mattina, infatti, si è dimesso dalla carica di consigliere Guido Passari. È il terzo consigliere a dimettersi, dopo Sara Marinucci e William Giordano. Prima di loro lo aveva fatto, per motivi legati alla scuola Marco Polo, l’assessore ai lavori pubblici Cristiano Pascucci. Ora che succederà? Passari sarà sostituito dall’ultimo nominativo della lista M5S. In caso di un altro abbandono fra le fila del gruppo consiliare pentastellato, non sarà più possibile procedere alla surroga con la perdita di voti di maggioranza. Tramite Facebook Guido Passari ha fornito le motivazioni che lo hanno spinto, a poche ore dal pronunciamento del Tar, a fare un passo indietro. Lo riportiamo integralmente.

Di Guido Passari

Esco ora dall’Ufficio Protocollo del Comune dove ho presentare le dimissioni immediate dalla carica di Consigliere Comunale. Sento il dovere di comunicare a tutta la cittadinanza le motivazioni di questo gesto, di seguito riporto testualmente ciò che ho scritto nella lettera di dimissione:

“Esprimo il mio disappunto e la mia delusione per com’è stata gestita la questione della Scuola Marco Polo e da come non sono state neanche prese in considerazione le richieste di alcuni Consiglieri Comunali di maggioranza che chiedevano di approfondire e sviscerare le problematiche inerenti al bando e al finanziamento. Ho espressamente più volte chiesto che l’Amministrazione prendesse le dovute distanze dall’operato del dirigente e che doveva esercitare il dovere di sorveglianza mettendo in campo tutte le soluzioni possibili: interpellare il Ministero, interpellare l’avvocatura, creare un gruppo di lavoro interno all’amministrazione. Tutto ciò è stato disatteso”. Per la scuola Marco Polo si doveva e poteva fare sicuramente e senza dubbio di più, senza lasciare nulla di intentato.

Marco Antonini