Aperto i primi 8,1 km di Pedemontana, le reazioni
Fabriano – La società Quadrilatero Marche-Umbria ha aperto ieri al traffico il primo stralcio funzionale ‘Fabriano-Matelica Nord’ della strada Pedemontana delle Marche, asse di collegamento tra le direttrici Perugia-Ancona e Foligno-Civitanova Marche. Il tratto, per un investimento di 86 milioni di euro, è lungo complessivamente 8,1 km e collega la SS76 “della Val d’Esino”, dove si innesta con un nuovo svincolo in prossimità di Fabriano (località “Pian dell’Olmo”), con il nuovo svincolo di Matelica Nord/Zona industriale. Il tracciato comprende una galleria di 911 metri e 6 viadotti di lunghezza complessiva pari a 400 metri, oltre allo svincolo intermedio di Cerreto d’Esi. Nel primo chilometro affianca il torrente Giano, attraversa in galleria i rilievi collinari “Le Serre” in località Argignano e, dal km 3 circa, inizia l’affiancamento con il fiume Esino per terminare a Matelica dove ha inizio il secondo stralcio funzionale in corso di realizzazione. Nel frattempo proseguono i lavori per il completamento dei restanti tre stralci funzionali che completeranno l’intera direttrice, lunga complessivamente 41 km, per un investimento totale di 340 milioni di euro. In particolare, il secondo tratto ‘Matelica Nord-Castelraimondo Nord’, per un investimento di oltre 90 milioni di euro, ha raggiunto uno stato di avanzamento di oltre il 50%, mentre il terzo e il quarto stralcio ‘Castelraimondo Nord-Camerino-Muccia’, recentemente avviati per un investimento di oltre 153 milioni di euro, hanno raggiunto uno stato di avanzamento di circa il 10%. Il completamento di tutte le opere è previsto nel 2023.
Il presidente Francesco Acquaroli
“E’ una giornata storica per tutta la nostra Regione perché l’inaugurazione di questo stralcio della Pedemontana rappresenta un traguardo molto importante. Un’opera sognata da tanti anni che oggi finalmente è una realtà che collega nel suo primo stralcio Fabriano e Matelica e ci dà la percezione di quello che potrà diventare la Pedemontana delle Marche quando raggiungerà Muccia e poi potrà proseguire nelle altre zone del nostro entroterra: uno strumento fondamentale per le attività e per i servizi e un’opportunità preziosa per rilanciare il nostro territorio soprattutto dopo il Sisma del 2016”.
L’assessore regionale Francesco Baldelli
“L’apertura della Fabriano-Matelica al traffico è un passaggio epocale per questa provincia e per tutte le Marche. Nella nostra visione complessiva, vogliamo unire le grandi arterie della nostra regione, come la SS76 e la SS77, con una grande pedemontana e un sistema di pedemontane e intervallive che colleghino le cinque province marchigiane. A partire da Carpegna, il luogo più a nord della nostra regione, fino ad Ascoli Piceno. L’esempio da seguire è quello della Quadrilatero, un modello vincente capace di mettere a terra le risorse e risolvere i problemi di viabilità tra le province di Ancona e Macerata. È questo il modello che vogliamo calare sia sulla provincia di Pesaro e Urbino che su quelle di Ascoli e Fermo, per un sistema di collegamenti moderni, efficienti ed efficaci in tutte le Marche. C’è da recuperare almeno un decennio di ritardi e di mancata visione”.
Il sindaco di Cerreto d’Esi, David Grillini
L’apertura di questo nuovo tratto di viabilità, rappresenta, prima di ogni altra cosa, un segnale di speranza, di progresso, di crescita per il territorio, di sviluppo e di apertura per tutta la comunità della zona montana, duramente colpita in questi anni da calamità naturali e crisi industriale. Ogni epoca ha la necessità di svolte importanti per poter ambire al miglioramento ed al progresso di una comunità e dunque penso che questa nuova arteria rappresenti un’opportunità unica, per certi versi irripetibile, che ci viene consegnata, da utilizzare nella giusta maniera affinché rappresenti un valore aggiunto per il territorio. Devo dire che in merito a quest’opera ho sentito, soprattutto in questi ultimi periodi, insieme a tanti pareri favorevoli, anche alcune critiche e pareri discordanti, come normale che sia in una libera società civile. Si paventano ipotesi di un futuro nefasto per l’economia dei comuni che saranno toccati da essa e tanto altro: reputo infondate queste cassandre, semplicemente perché ritengo che lo sviluppo di un territorio, da tutti i punti di vista (turistico, edilizio, industriale e quant’altro ancora) passi inevitabilmente per la modernizzazione ed il miglioramento dei servizi. La possibilità, dopo decenni di vero assedio, di poter finalmente liberare la viabilità urbana dal cosiddetto traffico pesante, con conseguente miglioramento della salubrità dell’aria ed il minor rischio di incidenti, sarà uno dei maggiori vantaggi per la collettività. Terminata l’epoca della grande industrializzazione, per poter ambire ad una vera crescita bisogna avere il coraggio di alzare l’asticella e ripensare allo sviluppo del nostro territorio con l’auspicio che questa nuova strada possa fare da volano.
Marco Antonini