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Cerreto d’Esi – 12 mesi da sindaco, a tu per tu con David Grillini

Il sindaco di Cerreto d’Esi, David Grillini, traccia un bilancio a 12 mesi dall’elezione a sindaco della città.

Un anno di amministrazione comunale, come è andato? Te lo aspettavi cosi?

Certamente l’elemento che è stato di maggior impatto è il covid-19. Già alla nostra elezione sapevamo che avremmo dovuto fare i conti con questo problema quindi eravamo pronti, tuttavia la seconda ma soprattutto la terza ondata, sono state devastanti per tutti in particolar modo per Cerreto d’Esi, che ha visto l’individuazione prima della variante brasiliana e poi di quella inglese con mesi terribili nei quali abbiamo avuto parecchie perdite purtroppo e siamo stati costretti a causa di una incidenza altissima a prolungare di due settimane l’arancione rinforzato con diversi provvedimenti da prendere, talvolta impopolari. Ecco, questa è stata la parte più complicata di questo primo anno. Per il resto è stato un anno vissuto a mille all’ora. Dal 22 settembre 2020 ci siamo messi a lavorare sodo a ritmi vertiginosi: sempre in Comune. Un’azione instancabile e continua che ha portato i suoi frutti: Cerreto d’Esi è uscita dall’isolamento e dalla marginalità, riprendendosi il posto che merita negli equilibri politici, amministrativi ed istituzionali. Ma soprattutto abbiamo lavorato a ritmi forsennati per dare le risposte che i cittadini cerretesi aspettavano da troppo tempo in tutti gli ambiti.

Bilancio?

Più che positivo. Il nostro obiettivo più importante era quello di far sentire ogni cerretese parte di una comunità. In questo primo anno, posso dire con soddisfazione che abbiamo imboccato la strada giusta. Ora ogni cerretese è informato su tutto ciò che riguarda il proprio Comune e sa che la porta del Sindaco è sempre aperta, senza formalismi, per ascoltare e cercare di risolvere insieme le criticità. Dunque un’amministrazione sempre in mezzo ai propri cittadini. Se mi consenti una metafora ora il nostro Comune è una casa di vetro.

Quali criticità hai riscontrato?

Abbiamo impostato una precisa azione politico – amministrativa e il duro lavoro ha portato i suoi primi frutti ma molto è ancora resta da fare. Avere una struttura comunale ridotta all’osso, specie se si è all’interno del cratere sismico, ci mette nelle condizioni di fare il doppio della fatica per cogliere al volo dei finanziamenti e per partecipare a bandi con progettazioni adatte. Ma, nonostante queste difficoltà, riusciamo sempre a non perdere nessun treno, grazie all’impegno condiviso con tutti i dipendenti che danno un grosso contributo essendo parte integrante del nostro progetto.

Cosa è stato fatto in questo anno e in cosa non sei riuscito?

Abbiamo dato un risolutivo impulso alla ricostruzione post sisma, ferma da anni, sbloccando di fatto le tre progettazioni più importanti: nuovo polo scolastico, palazzo comunale, residenza protetta. Abbiamo dato vita nuova al palazzetto dello sport che abbiamo considerato da subito un’opportunità e non un problema: dall’autunno il nostro impianto sarà la casa di molteplici associazioni sportive del territorio, con un occhio particolare alle fasce giovanili. A livello culturale, nonostante il Covid-19, abbiamo voluto dare un segnale di rinascita ed attenzione con la prima edizione del Belisario festival. Sui servizi sociali abbiamo dato un’impronta fortissima con l’attivazione di servizi innovativi e strategici mettendo in campo un grande ascolto e condivisione, nel segno dell’equità sociale: PUC (progetti utili alla collettività) che coinvolgono i fruitori del reddito di cittadinanza, siamo stati i primi dell’ambito territoriale ad attivarli, poi il tavolo delle povertà, adolescenza in piazza che ha visto la partecipazione di moltissimi genitori in diverse serate organizzate, le residenze protette (sempre covid free) orgoglio del comune che sono tornate a viaggiare a pieno regime e con i posti tutti occupati ed abbiamo continue richieste. Come dicevo, il Covid e la gestione della pandemia ha risucchiato una grandissima parte delle nostre energie ed ha costituito un grande freno: per mesi abbiamo lavorato alacremente per sostenere e per difendere la nostra comunità, mettendo in campo disposizioni che tentassero di arginare il contagio.

L’opposizione è vivace e non te le manda a dire. Cosa hai apprezzato delle loro posizioni?

Rispondo senza retorica, anche se potrebbe sembrare, a ragion veduta poiché prima della mia elezione sono stato seduto per 5 anni tra i banchi dell’opposizione come capogruppo di Cambiamenti quindi conosco bene quel ruolo. Ritengo che l’opposizione oltre ad interpretare i criteri della democrazia poiché vengono rappresentati in ogni caso molti cittadini, svolga anche un ruolo importante per la maggioranza che trae beneficio dall’attività delle opposizioni, poiché rimane certamente più concentrata sui temi e su tutta l’attività in generale, quindi ben venga ogni tipo di confronto o scontro sempre se su basi politiche concrete. Purtroppo devo sottolineare che spesso si hanno posizioni predefinite senza entrare nei fatti di specie e in alcuni ambiti non credo sia giusto, come ad esempio per il covid-19 che rappresenta un’emergenza che dovrebbe vedere tutte le forze politiche operare all’unisono senza scontro alcuno.

E questo secondo anno come sarà, covid-19 permettendo?

Speriamo libero dal Covid: la nostra comunità ha sofferto troppo a causa della pandemia. Come amministrazione vogliamo perseguire nel percorso già tracciato con cui vogliamo dotare Cerreto di nuovi servizi. Abbiamo in cantiere ancora molteplici progetti per il miglioramento della nostra cittadina e della vita dei nostri concittadini. Vogliamo fortemente che Cerreto diventi una comunità a misura di persona.

Marco Antonini