Vivere la montagna, l’appello dei sindaci

C’è silenzio a Genga il giorno dopo la tragedia avvenuta sul monte Frasassi, in prossimità della “via solfurea” non lontano dal “Foro degli Occhialoni”. Quassù il giovane Alessandro, domenica alle ore 13,30 circa, è scivolato, nel corso dell’escursione, precipitando nel vuoto, forse dopo aver perso il sentiero ufficiale insieme agli altri cinque giovani escursionisti, tutti della provincia di Pesaro-Urbino. Il ragazzo, 31enne, sportivo, sarebbe scivolato davanti agli occhi degli amici che, sotto choc, l’hanno chiamato sia urlando, che col telefonino, ma per lui non c’è stato nulla da fare per colpa dei traumi che ha riportato nel volo di quasi 200 metri. Il suo corpo privo di vita è stato avvistato da una coppia di climbers nella falesia sottostante. A parlare è il sindaco di Genga, Marco Filipponi, che domenica, dalle 14 alle 20, ha seguito l’evolversi della situazione, dall’allarme della centrale operativa del 112, fino al nulla osta del magistrato per la rimozione del cadavere dopo l’ispezione cadaverica. “I percorsi, qui, all’interno del Parco Gola della Rossa, sono tutti segnalati, come è giusto che sia. Alcuni sono duri. Avventurarsi fuori pista è sempre pericoloso. Questa tragedia – dice – ci ha scosso. Mi appello alla popolazione, serve senso di responsabilità nel vivere questi luoghi, per la propria e altrui incolumità. Il gruppo si trovava nella “via solfurea”, lontano dal sentiero, perché forse si erano persi”. Il monito, a tutti coloro che verranno a fare escursionismo a Genga, è quello di non andare fuori percorso e seguire la cartellonistica sul posto. “I sentieri identificati e segnalati sono sempre sicuri e si possono percorrere” precisa Filipponi. Dello stesso avviso il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, nella veste di assessore dell’Unione Montana con delega al Parco Gola della Rossa. “Siamo stati raggiunti dalla tragica notizia dell’escursionista caduto mentre percorreva un percorso fuori dal circuito dei sentieri del Parco. La montagna – ribadisce – va sempre rispettata e non bisogna mai andare fuori dai sentieri tracciati e segnalati. Nemmeno se si è un ambiente che sembra meno ostile o in un luogo che crediamo di conoscere bene. Sarebbe ancora meglio – conclude – farsi accompagnare da guide abilitate che sanno quando e come affrontare i sentieri in base alle previsioni meteo e consigliando al meglio sul tipo di abbigliamento e di preparazione per avere la massima sicurezza”. I cinque escursionisti, tutti tratti in salvo, stanno bene fisicamente, ma sotto choc per quanto accaduto. Il magistrato di turno, che ha dato il nulla osta sia per il recupero della salma che per le esequie, dovrebbe aprire un’inchiesta per escludere responsabilità terze.

Il fatto

Si sono conclusi intorno alle 19 di domenica, le operazioni di recupero del corpo senza vita di Alessandro, il 31enne di Fossombrone, ma residente a Fano, che ha perso la vita durante un’escursione in ‘ferrata’, con altri cinque suoi amici tra i 20 e i 25 anni, al Foro degli Occhialoni all’interno del Parco naturale della Gola della Rossa di Genga (Ancona). Un volo di diverse decine di metri che non gli ha lasciato scampo. Il magistrato di turno presso la Procura di Ancona, che ha dato il nulla osta ai soccorritori per il recupero del cadavere, dovrebbe aprire un’inchiesta per escludere responsabilità terze. L’escursione si è trasformata in tragedia nel primo pomeriggio di ieri. Alessandro, il più esperto del gruppo e con grande passione per il trekking, sarebbe improvvisamente scivolato nel vuoto. I compagni di escursione hanno subito dato l’allarme. Sono arrivati i vigili del fuoco di Fabriano, i carabinieri di Genga coordinati dalla Compagnia di Fabriano, i sanitari del 118 e gli addetti del Soccorso alpino. Nell’arco di alcune ore, con verricello e l’eliambulanza Icaro 2, i cinque amici sono stati tutti recuperati, gli ultimi due da terra. Gli uomini del Soccorso alpino e il personale del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso quando hanno raggiunto il corpo di Alessandro.

Marco Antonini