Fabriano – L’educativa domiciliare cambia tariffa. I genitori protestano contro l’aumento
Nuove tariffe nell’Ambito 10 di Fabriano per i servizi alla persona. Entra in vigore il primo settembre il nuovo regolamento per tutti i Comuni dell’Ambito per l’accesso alle prestazioni sociali. Tra le novità le famiglie che usufruiscono il servizio di assistenza educativa domiciliare (un determinato numero di ore al giorno di assistenza a casa) per soggetti in condizione di disabilità, “sarà prevista una compartecipazione alla spesa determinata tramite Isee” si legge nella lettera, dell’Ambito 10 e recentemente inviata alle famiglie. Diversi genitori lanciano l’allarme per gli aumenti, anche 200 euro al mese e chiedono un trattamento diverso. La quota va da 1 euro per chi ha reddito nullo o minimo fino ad 8 euro l’ora per chi ha Isee sopra 40 mila euro. “E’ già vergognoso chiedere soldi per servizi che spesso sono rivolti a bambini e disabili gravi. Anche con redditi minimi è difficile sostenere le spese richieste. Questo aumento è avvenuto con l’approvazione della Giunta comunale” evidenzia un genitore. “Ho chiesto chiarimenti al sindaco Santarelli, ma sembra che questo è l’unico modo per avere più fondi per servire più utenti. L’intenzione può essere nobile – prosegue – ma nei fatti chi paga sono sempre i più deboli e fragili. Richiedere un aiuto non è e non deve essere un privilegio, le malattie non guardano nella faccia e nel portafoglio di nessuno”. Chi non vive con i disabili non si rende conto di tante cose. Avere una figlia gravemente disabile significa far fronte ogni mese a spese per medicine, per prodotti per la cura della persona, viaggi per visite mediche, pernottamenti per ricoveri, il tutto non sempre detraibile. “Mettiamoci poi la necessità di fare mutui per avere una casa a misura di disabile, comprare un mezzo di trasporto adattato a persone non deambulanti. E ogni anno che passa i fondi vengono sempre a calare. Avere ora l’aggravio di sostenere la spesa dell’educativa domiciliare è un macigno che si poteva evitare” confida una mamma. L’anno Covid-19, poi, ha peggiorato tutto. “Noi familiari siamo soli con i nostri figli e in questo ultimo anno, complice il Coronavirus, siamo stati veramente chiusi nelle nostre case per evitare che il contagio colpisca i bambini. L’Educativa domiciliare diventa così uno strumento di un grande aiuto per supportare le difficoltà di ogni giorno e allo stesso tempo per consolidare le abilità. Posso comprendere la richiesta di contributo minimo familiare, ma la somma richiesta è veramente un’esagerazione” racconta un altro genitore. Il tutto con cambio in piena estate con richiesta di fornire Isee entro le prossime settimane. I genitori, quindi, chiedono di rivedere queste tariffe.
Marco Antonini