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LOCALI NOTTURNI E COVID-19, PARLA NICOLA PACCAPELO

Fabriano – L’emergenza pandemica in corso ha fortemente impattato anche sul settore dei locali notturni creando disagi e preoccupanti difficoltà agli imprenditori del “mondo della notte” e, di conseguenza, a decine di collaboratori e maestranze che da un anno sono fermi a causa della chiusura di discoteche, locali e sale da ballo. Ne parliamo con Nicola Paccapelo titolare, con Enrico Rossi e Cristian Bussaglia, della discoteca Aera-Club and Place di Fabriano. Questi giovani imprenditori non si sono fatti scoraggiare dal difficile momento che stiamo affrontando e si sono lanciati in un nuovo progetto, il Lounge Bar Time Out, con i fratelli Mario e Giuseppe Di Salvo.

Nicola, parliamo subito di Aera, il locale notturno che ha animato in questi ultimi anni le notti dei giovani fabrianesi. Che impatto ha avuto la pandemia da Covid-19 su chi gestisce una discoteca?

Purtroppo questa pandemia ha messo letteralmente KO il nostro settore, un settore che molto spesso viene dimenticato e considerato inferiore rispetto ad altri ma che comunque registra fatturati notevoli e genera posti di lavoro, sia fissi che stagionali. Nel nostro caso specifico siamo a 11 mesi di chiusura forzata. Non ti nascondo le difficoltà che stiamo attraversando per mantenere il locale in queste condizioni il quale, pur non generando ricavi, ha costi di mantenimento elevati e costanti. I nostri dipendenti e collaboratori sono rimasti “a piedi” da fine febbraio, parliamo di 25/30 persone di differente età, tra cui padri di famiglia che arrotondavano lo stipendio lavorando da noi il fine settimana. A noi imprenditori del “mondo della notte” ci è stato chiesto il sacrificio più grande e più lungo, purtroppo gli aiuti non sono stati direttamente proporzionali al danno causatoci.

In che misura gli interventi di ristoro governativi vi hanno supportato o vi sentite fortemente danneggiati come operatori del settore?

Gli interventi messi in campo dal nostro Governo, oltre ad essere insufficienti, sono arrivati anche in ritardo nella prima parte di pandemia. Con i ristori siamo riusciti a pagare parte delle spese richieste per la chiusura anticipata della stagione, come già detto, le nostre strutture richiedono costi di gestione costanti i quali, senza la possibilità di lavorare e senza un adeguato piano di aiuto economico, rimangono a carico di noi titolari.

La vostra creatività e voglia comunque di fare non ha mollato di un millimetro, nonostante il dramma emergenziale che stiamo vivendo da ormai un anno. Come nasce l’idea di Time Out, di che progetto si tratta ed a quale pubblico si rivolge?

Vista la situazione in cui stiamo vivendo, parlerei più di incoscienza che di creatività! Scherzi a parte, come sai il nostro amore per questa città ci spinge ad essere sempre in prima linea nell’investire nel nostro territorio. Time Out nasce da una vera e propria fusione di idee da parte di due gruppi di amici, parlo appunto di noi titolari dell’Aera Enrico Rossi e Cristian Bussaglia e i fratelli Di Salvo, Mario e Giuseppe, titolari della Ristopro e della Janus Basket. Da tre anni eravamo alla ricerca di un locale da poter aprire insieme, unendo le nostre forze e le nostre idee. Abbiamo visionato a lungo alcuni locali commerciali, senza però appagarci a pieno, fino a quando ci è giunta la possibilità di poter rilevare l’ex Coffee & Drink. Abbiamo subito colto le possibili potenzialità del luogo e ci si siamo messi immediatamente in moto. Time Out è un Lounge Bar a tutto tondo, si rivolge ad un pubblico ampio, abbiamo puntato molto sulle colazioni, sempre alla ricerca di un prodotto eccellente e vario da offrire ai nostri clienti, sia per chi vuole gustarsi una colazione comodamente seduti e serviti al tavolo, sia per chi per esigenze lavorative deve consumare una colazione veloce. Cerchiamo di andare molto incontro ai lavoratori delle varie aziende del territorio anche per quanto riguarda i pranzi. Sappiamo che la pausa pranzo deve essere rapida, per cui nel nostro locale è possibile pranzare a prezzi modici e senza appunto fare tardi. Credo però che il fiore all’occhiello del Time Out sia l’aperitivo con gli ampi spazi, il giardino esterno e le varie sale a disposizione che permettono di accogliere i nostri clienti e servirli nel migliore dei modi, offrendo un ampio menù e una serie di taglieri davvero sfiziosi. Nel fine settimana studiamo sempre eventi differenti, principalmente all’ora di pranzo, variando dal sushi, a menù più tradizionali, al tartufo o menù di mare. Invito chi ancora non lo ha fatto a passarci a trovare in via Brodolini 109 e per restare sempre aggiornati seguiteci sulle nostre pagine social.

Anche nel settore bar e ristorazione, i ristori previsti dai diversi DPCM riescono a farvi coprire i costi di gestione ed a supportarvi adeguatamente?

Ti posso confermare, con grande rammarico, che anche in questo settore i ristori studiati dal governo sono del tutto insufficienti e talvolta, passami il termine, offensivi. Ci sentiamo davvero abbandonati e spesso presi di mira. Ricordiamoci che dietro il bancone di un bar ci sono famiglie che vivono di stipendi, proprio come qualsiasi dipendente di un’altra azienda. L’unica cosa positiva è la cassa integrazione che ci permette di coprire i costi del personale nei periodi in cui siamo costretti ad essere chiusi o quasi.

Nessuno più di te ha il polso della comunità dei ragazzi fabrianesi. Essendo a contatto da anni con i giovani, attraverso il locale, come stanno vivendo questo particolare momento storico e cosa ti chiedono di fare per loro nei prossimi mesi?

Ai ragazzi questa pandemia sta togliendo principalmente anni di vita che non ritorneranno più, anni in cui i ragazzi dovrebbero pensare a terminare gli studi regolarmente e vivere la loro adolescenza o la loro giovinezza. Sono perdite che non possono essere risanate con nessun ristoro. Questa pandemia ha sconvolto tutto il loro mondo, dalla scuola, allo sport, alle amicizie, allo svago in generale. I nostri ragazzi sono stati colpiti duramente e sono stati abbandonati a loro stessi, come carne da macello. La domanda più frequente che mi rivolgono (ma non solo i ragazzi) è quando potremmo riaprire l’Aera.

Conoscendo te ed il tuo strepitoso gruppo di lavoro, avete nuovi progetti in cantiere da anticipare ai nostri lettori?

Sicuramente la pandemia non ha scalfito il nostro dinamismo e la nostra fantasia, siamo determinati a superare questo periodo per poi ripartire. Stiamo sviluppando dei progetti da poter realizzare appena la situazione migliori ed altri nell’immediato, sono progetti legati anche a tutt’altro settore, per il momento però preferiamo non anticipare nulla!

Gigliola Marinelli