Assessore regionale Aguzzi: “Cercare nuove opportunità occupazionali e il rilancio dell’area”

Fabriano – La Regione Marche interviene a seguito del fallimento di Indelfab, nella città della carta. Sulla vicenda spiega l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi. “Abbiamo appreso con preoccupazione della dichiarazione di fallimento disposta dalla Sezione fallimentare del Tribunale di Ancona per la Indelfab di Fabriano. Un nuovo colpo per l’area fabrianese e per il settore dell’elettrodomestico, che comunque non era inattesa. Ci rammarica vedere – dichiara Aguzzi – che il lungo periodo di cassa integrazione che ha interessato quasi trecento lavoratori nel nostro territorio (e oltre 200 in Umbria) vada a concludersi in questo modo. La Regione ha seguito questa vicenda con attenzione anche nei tavoli ministeriali ed è già impegnata nella predisposizione, in collaborazione con Anpal Servizi, del piano per le politiche attive da mettere in campo per i lavoratori, per cercare nuove opportunità occupazionali e assicurare gli strumenti di sostegno al reddito. Azione che si accompagna con l’impegno di tutta la Giunta regionale per promuovere nuovi investimenti per il rilancio produttivo dell’area di crisi ex-Merloni e per la creazione di maggiori prospettive di ricollocazione occupazionale. Noi riteniamo che l’area abbia grandi opportunità e grandi risorse in termini di competenze e professionalità che non devono andare disperse e opereremo con tutti i mezzi in questa direzione.”

Il punto 

Dichiarata fallita la Indelfab di Fabriano, ex JP Industries che aveva acquisito i comparti del ‘bianco’ dell’Antonio Merloni elettrodomestici. Questa la decisione del tribunale di Ancona, sezione Fallimentare, attraverso il giudice delegato Giuliana Filippello che ha rigettato la richiesta di concordato liquidatorio presentato il 30 settembre scorso e fissando l’udienza per il 18 marzo del prossimo anno. Nominati anche i tre curatori fallimentari: Simona Romagnoli, Sabrina Salati e Luca Cortellucci. Per i lavoratori, attualmente in cassa integrazione per cessazione fino al prossimo 15 maggio, con ulteriori possibili altri sei mesi di proroga, si apre il baratro del licenziamento con l’apertura della procedura di mobilità con due anni di Naspi per l’intera forza lavoro: 294 a Fabriano (3 quadri, 27 impiegati, 264 operai di cui 90 lavoratori nello stabilimento del Maragone e 204 in quello di Santa Maria) e 272 a Gaifana in Umbria (11 impiegati e 261 operai). “È una notizia disastrosa per le lavoratrici, i lavoratori ed il territorio tutto – dice Pierpaolo Pullini, segreteria Fiom Ancona e responsabile per il distretto economico di Fabriano – nel momento in cui si stava cercando di costruire percorsi per il rilancio e la salvaguardia occupazionale”.

Marco Antonini