I POSTI LETTO NON BASTANO, PAZIENTI “APPOGGIATI” IN ALTRI REPARTI

di Marco Antonini

Fabriano – Mancano i posti letto all’ospedale Profili e diversi pazienti, in lista per un intervento chirurgico non urgente, sollecitano un potenziamento quanto prima per ridurre l’attesa e per evitare di essere “appoggiati” in reparti diversi da quelli che l’hanno presi in carico. Se i numeri rimarranno questi, senza potenziamento, non è difficile prevedere criticità in concomitanza con la ripresa dell’attività dopo il periodo estivo che solitamente vede una riduzione dell’attività medica. “C’è stata una riduzione di posti letto – ha denunciato recentemente il sindaco, Gabriele Santarelli – che si sommerebbe ai già 34 posti letto in meno dovuti alla mancata riattivazione dei 10 posti di Medicina in conseguenza del piano ferie del 2019, agli 8 in meno dell’area “Day surgery” a causa del sisma che ha costretto la migrazione delle attività di endoscopia digestiva, i 12 in meno dovuti alla chiusura del punto nascita e di 4 posti in meno nell’Unità Operativa di Riabilitazione che soffre da anni di carenza di personale avendo un solo specialista. Abbiamo specialistiche come l’Otorino, l’Oculistica e l’Odontostomatologia – ha concluso Santarelli – che hanno la loro sede di Area Vasta al Profili, che però non sono state strutturate con standard minimi che tali le riconoscano”.

Complessivamente sono 122 i posti letto al Profili quando la pianta organica ne prevede 166, quindi mancano in tutto 44 posti. Malumori all’ospedale di Fabriano con medici e utenti che chiedono il reintegro degli ultimi posti letto tolti con l’attuazione del piano estivo. Carenza di personale e spazi contingentati, quindi, creano disagi in ospedale, diversi pazienti, in lista per un intervento, hanno perso, ad agosto, la pazienza. La situazione è così già da luglio. Con il rientro dell’Hospice, trasferito a Sassoferrato nei mesi più critici del Covid, si è provveduto all’accorpamento invece che all’assunzione di personale. La carenza non solo di medici, ma anche di infermieri, ha determinato il trasferimento di Otorino e Oculistica, temporaneamente, nel reparto di Ortopedia. A conti fatti si sono persi fino a 12 posti letto. Tanti in un periodo in cui bisogna pure recuperare visite e interventi non urgenti che sono stati posticipati, da marzo, causa coronavirus.

I posti

Con la carenza di letti, infatti, c’è chi è stato appoggiato, durante il ricovero, in altri reparti. E’ il caso proprio dell’Ortopedia che insieme a Otorino e Oculistica ha 22 letti, sempre tutti pieni. Nell’ultima settimana sette-otto utenti sono stati messi a dormire in un’altra Unità Operativa con conseguente lamentela sia del malato che dei propri cari. La situazione potrebbe peggiorare nel momento in cui i pazienti in elezione, cioè quegli interventi programmati, differibili, dovranno andare in sala operatoria. Sedute chirurgiche che non si potranno rimandare per sempre anche perché le liste di attesa qui sono piene almeno fino a dicembre. La soluzione migliore è quella di rimettere i posti letto come erano prima dell’estate quando Otorino aveva il proprio reparto autonomo. Questa Unità Operativa sta riscuotendo molto successo grazie al lavoro dell’equipe. Con molti sforzi, ad esempio, nonostante l’accorpamento estivo, il reparto è riuscito a non ridurre l’attività e la lista d’attesa chirurgica è stata rispettata. L’Otorinolaringoiatra ha eseguito circa gli stessi interventi dell’anno scorso e molti interventi oncologici di tutta l’Area vasta 2 in quanto il Profili è stato considerato “ospedale no Covid”. Effettuati almeno 50 operazioni al mese.