“Lavorare insieme per il bene della nostra casa comune”

di Marco Antonini

Fabriano – Città in festa per l’ingresso ufficiale di monsignor Francesco Massara come vescovo di Fabriano-Matelica. Il papa, infatti, a seguito del trasferimento alla Cei di Mons. Stefano Russo, ha nominato l’attuale arcivesvoco di Camerino-San Severino, anche pastore della chiesa locale fabrianese unendo le due sedi “in persona Episcopi”. Uno stesso vescovo, quindi, per due diocesi vicine. Dopo il saluto presso l’ospedale Profili, alle ore 17, il presule è stato accolto in piazza del Comune dalle autorità, compreso il governatore, Ceriscioli, e dai fedeli. Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, ha pronunciato questo discorso di benvenuto che riportiamo integralmente. Alle 18 l’inizio della solenne celebrazione eucaristica presso la Cattedrale San Venanzio. Il presule è molto attento ai bisogni della popolazione. Va proprio in questa direzione l’inaugurazione, domani, mercoledì 9 settembre, dell’emporio della solidarietà “Papa Francesco”, presso i locali della Caritas. In una dichiarazione al Sir mons. Massara lo ha definito “una risposta evangelica ai bisogni della popolazione. La costituzione di questo Emporio nasce per fronteggiare il grave disagio sociale della zona di Fabriano segnata, in primis, da una grave crisi industriale” aggravata dal Covid-19 e dal sisma del 2016.

Il saluto del sindaco 

Eccellenza, è con profonda emozione e grande felicità che le rivolgo queste poche parole di benvenuto nella nostra casa comune a nome dell’intera comunità della Diocesi Fabriano-Matelica, una comunità che oggi fa festa. Il suo insediamento avviene in un momento storico complicato dove la crisi innescata dall’emergenza sanitaria si somma a una crisi più profonda che viene da lontano e che da anni sta minando le fondamenta sulle quali sono edificate non solo l’economia del territorio, ma anche la sua tenuta sociale e gli stessi rapporti umani.

Il suo insediamento avviene oggi, ma sin dal primo giorno della sua presenza abbiamo potuto apprezzare la sua attenzione e dedizione verso i più deboli e la sua capacità di calarsi nella nostra realtà riuscendo a interpretarla e ad essere incisivo con le scelte e le azioni intraprese. Come ha potuto già sperimentare molte sono le emergenze, ma altrettante e ancora di più sono le nostre speranze perché Fabriano è una città in transizione in un territorio in transizione. Se questo passaggio lo affronteremo insieme riusciremo ad superare tutte le difficoltà e a cogliere tutte le opportunità che i cambiamenti portano inevitabilmente con se. Con questa scelta la Chiesa ha fatto quello di cui la politica parla da lustri e si propone di fare da decenni ossia unire il territorio interno per favorire il dialogo, provare a dare una identità forte e uno sviluppo comune.

Abbiamo dalla nostra parte la forza e l’energia di tante persone che amano la nostra città e si dedicano ogni giorno al suo bene e al bene del prossimo. Abbiamo dalla nostra parte un’associazionismo forte e dinamico fatto di tanti giovani che spesso sono alla ricerca di un modo per rendersi protagonisti della vita sociale della nostra città. Lo abbiamo sperimentato proprio nella fase più difficile dell’emergenza sanitaria quando in tanti si sono proposti e si sono attivati per aiutare chi si trovava in maggiore difficoltà. Fabriano ha bisogno che quella attenzione, che quelle energie vengano espresse e messe a disposizione sempre e so che anche grazie al suo aiuto sarà possibile che ciò avvenga. Mi permetta in sua presenza di ringraziare chi lo ha preceduto, il Vescovo Emerito e attuale Segretario Generale della CEI, Monsignor Stefano Russo, il Vescovo Emerito, Monsignor Giancarlo Vecerrica, ed anche i sacerdoti, i diaconi e tutti coloro che ogni giorno si mettono a disposizione e al servizio del prossimo condividendo con noi un percorso irto di ostacoli.

Fabriano ha bisogno anche della Chiesa, della fede, di buone intenzioni, di invito alla gioia cristiana. La Città Le chiede di averla al suo fianco e so che è li che la troveremo, come so che il nostro sarà un rapporto franco e aperto sempre con un unico obiettivo: lavorare insieme per il bene della nostra casa comune. Con questi auspici Le consegno idealmente la chiave della Città e le auguro buon lavoro.