DIOCESI IN FESTA PER L’INGRESSO DEL VESCOVO MASSARA – L’intervista

di Marco Antonini

Monsignor Francesco Massara, dal 2018 è Arcivescovo di Camerino-San Severino. Da domani, martedì, ufficialmente vescovo di Fabriano-Matelica. Un presule, quindi, per due diocesi. Il 27 giugno di quest’anno, infatti, il Pontefice lo ha eletto anche alla sede vescovile di Fabriano-Matelica unendo le due sedi in persona Episcopi.

Con gioia e trepidazione ho accettato questo servizio che mi è stato chiesto dal Papa. Vengo per i poveri, per le famiglie, per gli operai che hanno perso il lavoro e per quelli che attraversano un momento critico della loro vita.

Come ha trovato la città?

Qui c’è un problema sociale grosso. Dobbiamo tenere alta l’attenzione e il cuore, evitare un nuovo terremoto sociale e investire sull’arte e sulla cultura. Abbiamo delle chiese bellissime.

Quale potrebbe essere il suo “motto”?

La porta del vostro vescovo è aperta per tutti, senza distinzione, ogni giorno.

In questi mesi in cui è stato Amministratore apostolico dopo il trasferimento di Monsignor Stefano Russo a Roma, come Segretario generale della Cei, la parola d’ordine è stata “solidarietà”.

Si. Abbiamo dato e continueremo su questa strada. Vogliamo tenere una presenza solidale con tutti. I fedeli hanno bisogno di vicinanza, ascolto e accompagnamento. Continuerò a sostenere tutte le famiglie con difficoltà. La montagna ha un vescovo che proverà ad aiutare l’entroterra a crescere nella fede. Sosterrò anche le battaglie sociali dei lavoratori. La Caritas sta facendo un grande servizio.

Un tema attuale è quello della sanità.

Dobbiamo sempre mettere al centro la dignità della persona. L’ospedale, quindi, svolge un ruolo cardine ed è fulcro per la vita di tante persone che incontrano la malattia. Deve essere tutelato e incrementato a servizio della gente di questa terra.

Recentemente ha accolto nel suo studio un gruppo di operai ex JP insieme ai sindacati.

E’ emerso un grande disagio da parte degli operai che vedono sfumare il lavoro, la dignità e vedono sempre più incertezze nel proprio futuro. Va trovata una soluzione definitiva. E’ unanime la richiesta della salvaguardia del lavoro perché senza lavoro non c’è la dignità e la cassa integrazione non risolve i problemi delle famiglie.

Manca veramente poco al suo ingresso ufficiale in Cattedrale, come sta?

Bene. Vengo in piena collaborazione con le istituzioni. Tutti insieme dobbiamo avviare la rinascita di questo territorio martoriato economicamente e socialmente. L’Appennino deve risorgere.

Martedì, alle ore 18, alla presenza di vescovi, clero e fedeli, la presa di possesso canonica della cattedra.

Nonostante l’emergenza sanitaria, sarà un momento di festa, comunque nel pieno rispetto della normativa. Una comunità in festa nel giorno del patrono, la Madonna del Buon Gesù. Riprendiamo il cammino di crescita, ascolto e solidarietà per il bene del territorio. Anche il recente “Tavolo delle povertà”, che ho fortemente voluto, va in questa direzione.

Dopo la Messa che succederà?

Visto il particolare momento che la società sta vivendo per il Covid-19, ho chiesto di annullare il buffet previsto al termine della concelebrazione e di destinare la spesa prevista alla Caritas diocesana.

Vuole aggiungere qualcosa?

Si, vorrei ringraziare tutti per l’affetto che mi è stato dimostrato in questi mesi.

 

++ Domani, 8 settembre, solennità del patrono, Madonna del Buon Gesù, in Cattedrale San Venanzio, Sante Messe alle ore 8-9-11,15. Alle ore 18 solenne concelebrazione per l’inizio del ministero pastorale in Diocesi dell’arcivescovo Massara. ++