“Giù le mani dal Profili. I tagli a ridosso delle elezioni? Non c’è volontà di cambiare”

di Marco Antonini

Fabriano – L’ospedale Profili nel mirino dell’associazione Fabriano Progressista. Il consigliere Vinicio Arteconi, infatti, da sempre impegnato in difesa del nosocomio cittadino lancia l’ennesimo allarme a seguito dell’accorpamento delle specialità chirurgiche di Otorino e Oculistica in Ortopedia con il taglio di 12 posti letto. Ma le questioni aperte sono tante: la carenza di personale, la mancanza di un reparto di Pediatria, le criticità per accedere al Laboratorio Analisi, il potenziamento dei reparti.

Il punto di Vinicio Arteconi 

Siamo di fronte a nuovi tagli e come ogni estate si procede ad accorpamenti che disattendono ogni logica, vengono spacciati per provvisori e diventano permanenti. Non sono ripristinati quelli dell’anno precedente che ne vengono tagliati altri. Siamo a quota 44. Il Covid non ha insegnato nulla, lo smantellamento costante continua e colpisce territorio ed aree periferiche in maniera sempre più pesante. A fronte di investimenti annunciati si risponde tagliando posti letto e posti di lavoro poi chi può si cura e chi non può rinuncia. Il direttore di AV2 Guidi in Consiglio Comunale affermò perentoriamente che l’accorpamento delle Unità Operative consentivano di mettere al centro la Persona con un percorso diagnostico-terapeutico integrato e non la patologia, ebbene è quello che sta succedendo mettendo vicine patologie diverse, adulti e bambini, anziani e giovani. Ma si deve spiegare perché nelle cliniche universitarie, dove pure mettono al centro le persone con i loro percorsi diagnostico-terapeutici questo non succede. In ogni caso, purtroppo, dobbiamo assistere al dramma che per riassegnare all’Hospice la sua originaria sede con il relativo personale si è dovuto rinunciare a 12 posti letto della zona grigia chirurgica compresi quelli dedicati alla interruzione volontaria della gravidanza per occupare poi definitivamente i locali della ex Pediatria.

Pertanto non si tengono presenti nè gli 8000 bambini dell’AV2, nè le 10.000 firme raccolte nella primavera dell’ anno scorso, nè la palese illegalità della chiusura di una Unità Operativa senza alcuna delibera. Da una parte con una squallida retorica si santificano gli operatori sanitari, che hanno effettivamente lavorato ottimamente, anche rischiando personalmente durante l’emergenza Covid e dall’altra pur promettendo investimenti in uomini e mezzi si procede a tagli che diventano ancora più odiosi se si pensa al diverso comportamento in altri distretti più potenti politicamente. Inoltre la promiscuità non aiuta certo il distanziamento che da fisico sta diventando sempre più sociale vista la difficoltà di gestione dovuta alla mancanza di adeguati spazi, come ad esempio la sala prelievi ubicata all’interno della Radiologia. L’emergenza Covid ha messo a nudo carenze ed inadeguatezze che impongono la revisione profonda se non il ritiro del nuovo Piano Sanitario Regionale con investimenti e nuova organizzazione che valorizzi prevenzione e formazione, tutela dei territori e coordinazione dei medici e pediatri di base con le unità territoriali di base i distretti e l’ospedale. Questi tagli a ridosso delle elezioni regionali dimostrano con arroganza che non c’è la volontà di cambiare. La tanto decantata discontinuità non si intravvede.

Chiedo come possa esserci discontinuità presentando un candito Presidente espresso dal Presidente uscente non riconfermato dal suo stesso partito, con la stessa squadra e con gli stessi vertici a capo della sanità regionale. A tale proposito la Direttrice Sanitaria dell’ASUR Marche, Nadia Storti, ha proposto appello avverso la sentenza del Giudice del lavoro che aveva concesso il trasferimento a Fabriano di due colleghi ortopedici in forza all’ospedale di Camerino adducendo la motivazione che altrimenti sarebbero rimasti in quattro, cioè non sufficienti per la guardi H24, cosa che a Fabriano sono costretti a fare da sempre pur sopportando in questi mesi tutta l’ attività chirurgica dell’ AV2. Un peso e due misure? Rammento che dall’ospedale di Fabriano in analoghe circostanze non è stato frapposto ostacolo alcuno, cioè da Fabriano si può tranquillamente uscire, ma è assai difficile entrare (vedi Ortopedia, Pediatria etc…) Mi chiedo se questo è il prezzo che il clamoroso silenzio degli autorevoli esponenti del Partito Democratico intendono far pagare al territorio e se non sia il caso di manifestare una vera e radicale discontinuità per non consegnare le Marche alla destra. Rivolgo quindi un forte appello ai Sindaci del territorio, agli Stati Generali dell’Appennino che io e l’Associazione Fabriano Progressista abbiamo contribuito a far nascere e a tutte le forze politiche e sociali affinchè manifestino il loro dissenso, in merito alle scelte operate, in sede di Piano Sanitario Regionale senza dimenticare di inserire anche gli istituendi LIVEAS (livelli essenziali di assistenza sociale) già previsti dalla legge Turco del 2000 e da altra parte pretendano conseguentemente articolazioni territoriali adeguate ai bisogni della popolazione ad iniziare dall’istituzione di un’AREA VASTA MONTANA che superi i confini delle attuali province e che possa essere utile in ogni circostanza, dal lavoro ai servizi, dalla ricostruzione post-sisma, alla digitalizzazione, dalla messa in rete di energia pulita alla formazione e progettazione universitaria.