Siamo cambiati o no con il covid

Molti mi chiedono come ho affrontato e come sto affrontando con i miei atleti questo periodo particolare… La risposta è sempre uguale per tutti, ci stiamo focalizzando su tutte le cose in cui abbiamo potere e stiamo imparando ad accettare le altre ‘adattandoci’ ai nuovi cambiamenti.

Per i ragazzi che aspettavano le Olimpiadi e stata più dura che per gli altri ovviamente, hanno preparato questa competizione per quattro anni minuziosamente, calcolando ogni allenamento, ogni riposo, qualcuno di loro ogni caloria assunta e poi da un momento all’altro tutto è stato vanificato, tutto ha in qualche modo perso quel senso che ti permette di svegliarti ogni mattina alle 7 e allenarti come un pazzo fino alla sera, i sabati sera mancati , le birre non bevute…e la domanda è diventata una per tutti: ‘ma chi me lo ha fatto fare?’ Buio, ombre, domande che non possono avere una risposta, del tipo ‘Ma quando finirà tutto questo?’ ‘Potremmo tornare e ad una normalità?’ ‘Quando saranno le prossime gare?’

Ci sono poi invece LE DOMANDE che una risposta ce l’hanno, le uniche che è giusto porsi.. ‘COSA POSSO FARE IO PER ME STESSO?’

‘COME POSSO ALLENARMI AL MEGLIO?’ Dalle risposte che ci diamo a queste domande nascono nuove possibilità, scelte per rendere un periodo che apparentemente può sembrare solo negativo pieno di opportunità. Per esempio con gli atleti abbiamo avuto del tempo in più da usare per migliorare i piccoli particolari che vengono lasciati indietro perché ci sono cose sempre più importanti da fare durante le gare e la cura del corpo e della mente prendono tutta una nuova dimensione diminuendo le ore di allenamento.

Si impara a mangiare bene, a comprendere che si diventa campioni anche e soprattutto fuori dal campo. Si impara a capire che tutte le volte che ci si è lamentati perché ci si allenava troppo alla fine ‘era una fortuna‘ e che tutte le cose che diamo sempre per scontate alla fine così scontate non sono… Essere stati per così tanto a contatto con se stessi in un periodo così lungo ha permesso a qualcuno di specchiarsi con le proprie ombre e le proprie paure, all’inizio a volte nascondendosi e chiedendo aiuto proprio a me per combattere contro un avversario che può sembrare invincibile, il più forte di tutti perché ci conosce così come nessun altro e ci guarda dall’altra parte dello specchio. Sono questi però i momenti più importanti, quelli che vale la pena vivere, perché sono gli unici che veramente ci fanno crescere e capire che nulla è impossibile e che l’importante è non scappare.

Mara Bellerba