IL RILANCIO DEI PALAZZI MOLAJOLI E CHIAVELLI

di Marco Antonini

Fabriano – Allo studio il rilancio di due storici palazzi del centro storico di Fabriano, due location che tutti, residenti e turisti, conoscono: palazzo Molajoli dietro la Pinacoteca e Palazzo Chiavelli chiuso per colpa del sisma. L’Amministrazione comunale lavora per farti tornare entrambi fruibili: insieme al vicino Palazzo del Podestà sono parte della storia della città. Per quello che riguarda palazzo Molajoli, situato in prossimità della Cattedrale di San Venanzio, si pensa di farlo rifiorire come polo culturale. Inizialmente si parlava di questi spazi come sede degli uffici Unesco, ma poi sono maturate altre scelte. Ci sono sul tavolo 940.000 euro da investire che sono stati versati al Comune dall’assicurazione per i danni degli immobili causa sisma e almeno 600.000 euro (all’interno del Piano triennale delle opere pubbliche) che potrebbero essere impegnati per la riqualificazione di Palazzo Molajoli. “Nel piano terra, dove c’è un appartamento si potrebbe pensare – dice il sindaco, Gabriele Santarelli – ad un utilizzo per le residenze degli artisti, mentre nei due piani superiori al momento ci sono due ipotesi di sede per le associazioni dell’università Popolare Fabriano e per il Museo dell’Acquerello. Per l’università c’è più di una perplessità per il numero elevato di iscritti e gli spazi non sarebbero adeguati, ma eventualmente qui si potrebbero fare i laboratori, mentre per l’Acquerello – prosegue – si tratterebbe di spostare lo spazio espositivo attualmente presso gli ex locali dei vigili urbani accanto all’episcopio”. Sono due, quindi, ipotesi al vaglio.

Un altro intervento, utilizzando sempre i fondi dell’assicurazione, servirà a risistemare il palazzo dell’anagrafe in piazza del Comune mentre per Palazzo Chiavelli il progetto è a più largo raggio, facendo affidamento sui 900.000 euro ottenuti dal sisma. “L’idea – spiega il sindaco – è quella di farne, almeno in parte, una casa del Palio di San Giovanni Battista, con possibilità di prevedere le sedi delle quattro porte, Borgo, Cervara, Piano e Pisana accentrando qui tutta l’attività della nostra storica rievocazione, mentre le stanze più vicine al teatro Gentile potranno servire per le compagnie e le associazioni teatrali”. Intanto verranno eseguiti piccoli lavori anche ai Giardini del Poio per poter ospitare eventi con un numero contenuto di partecipanti. Recentemente il sindaco ha avuto un incontro con Amat per progettare qualche iniziativa. Al via, infine, l’iter per la demolizione della copertura in amianto dell’ex opificio di via Gentile, in centro storico. Di questo se ne è discusso anche in consiglio comunale. Il primo cittadino ha spiegato che ci sono delle difficoltà nel coinvolgere i proprietari dell’immobile, nonostante due ordinanze di smantellamento e varie segnalazioni dell’Asur. “La procedura non è facile perché si tratta di intervenire su un edificio privato sostituendosi ai proprietari, con l’eliminazione del tetto di amianto – conclude – ed un eventuale riposizionamento di altra copertura senza un aumento di valore dello stabile. L’idea sarebbe quella di trasformare questo spazio, con l’espropriazione la demolizione dell’immobile, in una piazzetta”.