“FUORI I SOLDI”, UN FLASH-MOB PER LE VIE DEL CENTRO

di Marco Antonini

Fabriano – Nei giorni scorsi diversi fabrianesi si sono ritrovati lungo Corso della Repubblica di Fabriano per un flash-mob come segno di solidarietà nei confronti dei tanti commercianti e non solo che stanno vivendo un periodo di difficoltà causa emergenza Covid. “La colpa di questa emergenza – hanno detto – non è dei cittadini, ma di una politica che in questi anni ha chiuso gli ospedali, ha ridotto i posti in terapia intensiva, ha distrutto la produzione nazionale”. Il gruppo chiede di sapere “quale sarà il futuro, se esiste un’idea di come dovrà essere impostata la ripresa economica, quali saranno le regole che permetteranno alle attività più a rischio, come bar o ristoranti, di poter continuare a vivere”. Rispettando le misure di sicurezza, i cittadini hanno fatto sentire la loro voce. Questo il messaggio che è stato letto.

ATTO II – STIAMO FALLENDO TUTTI, FUORI I SOLDI!
Questa è una protesta pacifica, ma determinata. Nel pieno rispetto delle distanze, con la ferma
volontà di non mettere a rischio la salute di nessuno.
La colpa dell’emergenza sanitaria non è dei cittadini, ma di una politica che in questi anni ha
chiuso gli ospedali, ha ridotto i posti in terapia intensiva, ha distrutto la produzione
nazionale. Quella stessa politica incapace che ora rischia di farci morire di fame. Dopo due
mesi di quarantena ci sono ancora attività che non sanno se, come e quando riapriranno.
A più di un mese dalla tanto sbandierata “potenza di fuoco” di Conte, la maggior parte degli
italiani ancora non ha visto un euro! Quello che doveva essere il “decreto aprile” sta
diventando il decreto di metà maggio. Alle imprese è stato detto “andate in banca e chiedete
soldi in prestito, così ci potrete pagare le tasse!”. La soluzione non è fare nuovi debiti, sempre
che le banche concedano la grazia: noi pretendiamo che il governo metta sul piatto
finanziamenti a fondo perduto erogati direttamente dallo Stato, come succede in Francia, in
Germania o negli Stati Uniti.

Serve una pace fiscale che duri almeno per tutto il 2020, sospendere gli adempimenti fiscali e
bloccare tutte le cartelle di Equitalia. Qui c’è chi tra mancati ricavi e bollette rischia di non
tirare più su la serranda, lo stop alle tasse è fondamentale. Così come è inaccettabile che,
dopo mesi, milioni di lavoratori ancora aspettino i soldi della cassa integrazione in deroga.
Dove sono poi i bonus per le famiglie o il fantomatico reddito di emergenza per i disoccupati?
Possibile che centinaia di migliaia di lavoratori autonomi ancora siano in attesa del bonus Inps
che doveva essere erogato il primo aprile? Di questo passo la povertà connessa alla crisi
economica causerà molte più vittime dell’epidemia.

Finora l’unica misura economica concreta di questo governo sono state le multe per chi ha
osato manifestare il proprio dissenso. Le nostre proteste su tutto il territorio nazionale, così
come quelle di commercianti e italiani disperati, sono state represse con grande velocità e
severità. E così abbiamo scoperto che oltre la libertà di culto e di movimento, un altro diritto
costituzionale è stato sospeso a colpi di Dpcm: quello di manifestare. Perché reprimere il
dissenso se si rispettano le distanze, si indossa la mascherina e si rispettano le norme anti
assembramento? A qualcuno non piace il fatto che ci siano italiani non disposti a chinare la
testa?

Noi pretendiamo di sapere quale sarà il nostro futuro, se esiste un’idea di come dovrà essere
impostata la ripresa economica, quali saranno le regole che permetteranno alle attività più a
rischio, come bar o ristoranti, di poter continuare a vivere, quali soluzioni per un settore,
come quello del turismo, che rischia di scomparire. Avete una strategia che non sia quella di
chiedere ancora soldi in prestito all’Europa? Queste risposte vanno date adesso! Limitarsi a
dire “state a casa e mantenete le distanze”, continuare a creare un modulo di autocertificazione
diverso ogni tre giorni, reprimere chi osa ribellarsi, non è più accettabile.

Voi avete deciso che l’Italia deve fallire, che l’Italia deve uscire in ginocchio da questa crisi.
Qualcuno vuole milioni di disoccupati e milioni di imprenditori falliti, milioni di famiglie
alla fame. Non lo consentiremo. La parola deve tornare al popolo, questo governo deve
andare a casa! Nonostante la repressione e i divieti, noi manifesteremo.
E’ un nostro diritto, ma soprattutto è un nostro dovere.
Ribellarsi oggi significa amare la nostra Nazione.
Perché la mascherina non è un bavaglio.

Viva la libertà! Viva l’Italia!