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Gruppo Parrucchieri Fabriano: pronti per ripartire

Fabriano – Dovranno aspettare il 1° giugno per riaprire i parrucchieri ed i saloni di bellezza, tra le categorie che avevano maggiori aspettative per la “fase 2”, presentata dal premier Giuseppe Conte domenica scorsa. Abbiamo interpellato gli acconciatori fabrianesi che si sono coordinati nel “Gruppo Parrucchieri Fabriano” per comprenderne le difficoltà e capire come cambierà il loro lavoro alla luce delle norme di sicurezza dettate dai decreti governativi

L’emergenza sanitaria da Coronavirus ed il conseguente lockdown come hanno inciso sulle vostre attività di piccoli artigiani con partita IVA?

Noi acconciatori siamo chiusi dai primi di marzo e cominciamo a fare i conti con i danni. Inoltre, non possiamo sottovalutare il problema economico: siamo allo sfinimento, i 600 euro previsti dallo Stato non sono assolutamente sufficienti per ottemperare i nostri costi fissi e incassi zero, siamo in ginocchio! La situazione per il settore è pesantissima e sono tante le attività che rischiano di non avere la forza per riaprire o che, purtroppo, dovranno lasciare a casa il personale. Tutto questo è ingiusto e non possiamo permetterlo. In più dobbiamo anche aggiungere il proliferare dell’abusivismo. Oggi siamo chiusi e frustrati perché non possiamo lavorare, né essere vicini alla nostra clientela.

In questo momento così difficile avete dato una forte dimostrazione di unità, anche grazie alla pubblicazione di un video condiviso sui social network. Quanto l’essere riusciti a coordinarvi tra voi come Gruppo Parrucchieri Fabriano ha contribuito ad affrontare questa situazione?

Con il lockdown nasce il Gruppo Parrucchieri Fabriano, con l’obiettivo di condividere e alleggerire un periodo difficile di isolamento sociale. È un contenitore di storie, rubriche, consigli utili per vivere meglio questo periodo attraverso l’aiuto dei social. L’intento è quello di regalare un sorriso e di riempire qualche vuoto all’interno di queste giornate particolari, in cui è facile lasciarsi andare alla tristezza.

L’abusivismo, appunto, è una piaga che si sta insinuando da tempo nel nostro tessuto sociale ed economico, particolarmente in questi giorni di lockdown. La vostra categoria come si pone nei confronti degli abusivi e quali rischi corrono le persone che si rivolgono agli stessi?

Noi acconciatori ci stiamo preparando a ripartire in sicurezza nel tentativo di superare la gravissima crisi economica che ci ha investiti, aggravata dall’impennata di un abusivismo che, purtroppo, già di norma affligge il settore e che, in questo periodo, risulta particolarmente rischioso, creando un problema serissimo sia all’economia che alla salute. I consumatori devono essere consapevoli dei rischi a cui si espongono. Si corre un doppio rischio: far entrare in casa un operatore non qualificato, che non risponderà di eventuali danni ai capelli o alla pelle ma, soprattutto, di far entrare in casa un contagiato, con la probabilità di contagiare poi familiari e anziani. Chiediamo con forza che vengano fatti maggiori controlli per stanare chi viola le regole. Anche i Comuni devono fare la loro parte e sollecitare maggiori controlli per verificare situazioni di illegalità.

Quali sono le vostre maggiori paure e perplessità in vista della ripresa dell’attività?

Andare dal parrucchiere è sempre stato un momento di relax ma in questo periodo anche il luogo più amato dalle donne è divenuto fonte di preoccupazione. Rispetteremo tutte le norme igienico-sanitarie per arginare la psicosi da Coronavirus. Quello che ci preoccupa di più è come faremo a pagare gli esorbitanti affitti ed il personale con gli ingressi contingentati, le costose sanificazioni e la marea di tasse che ci attendono. Essere imprenditore vuol dire intraprendere un sogno e portarlo avanti, con sacrificio e dedizione. Ciò che fa paura è restare in questo limbo di se.. di ma… non sapere quali siano le direttive ufficiali. Alcuni hanno solo questo come reddito, con figli a carico, ed i famosi 600 euro neanche li ha percepiti!

Come si modificherà il vostro lavoro alla luce delle normative di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria?

Il nostro lavoro sarà a livello igienico molto simile, con accortezze maggiori data la veloce diffusione per via aerea, per questo l’utilizzo di mascherina obbligatorio e la disinfezione delle mani da parte dei clienti. Chi ha un salone con più dipendenti si è già organizzato con turnazioni, perché non sarà possibile fare assembramenti. Svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail). Presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici. Permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento, delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile. Utilizzo di mascherina e guanti, di occhiali protettivi o visiera in plexiglas per i trattamenti per i quali non può essere garantita la distanza interpersonale di un metro. Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio. Disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo. Adozione, ove possibile, di materiali monouso, lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto. Posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela, utilizzo di postazioni alternate, sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti. Adotteremo tutte le accortezze del caso, ma la differenza sostanziale sarà l’attenzione maggiore che il cliente dovrà’ rispettare entrando nel salone. Quello è fondamentale per la trasmissione del contagio. Avremo delle nuove regole che comunicheremo ad ognuno per la tutela di tutti.

Ritenete che la vostra categoria sia stata presa in considerazione in maniera adeguata dai decreti governativi o ci sono degli aspetti che amplificheranno le vostre difficoltà?

Assolutamente!! Gli artigiani sono da sempre la categoria più additata, più tassata, lasciata sempre alle sue sole forze e, come noi, tutte le partite iva! Chi ha partita iva non ha certezze, solo obiettivi, e gli obiettivi permettono alla comunità di essere florida, poiché garantiscono posti di lavoro, stipendi, fanno girare l’economia. Veniamo subissati di tasse, in base a ipotesi di reddito, ma queste ipotesi dove sono adesso? Ci attribuiscono un valore di 600 euro, come mai adesso valiamo così poco? Le bollette e le tasse non si fermano, si fanno ipotesi di soldi che arriveranno, ma la gente mangia ogni giorno non fa digiuno per mesi! Gli artigiani sono l’ultimo baluardo di umanità, ciò che le macchine non sanno fare, perché dietro le mani ci sono un cuore ed un’anima, ma non sembra sia chiaro a questo Stato. Siamo la colonna vertebrale della società, se “affondiamo” tutta l’Italia ne risentirà! Ci daranno regole severe da rispettare e noi lo faremo ma tutto ciò ha un ulteriore costo, tutti questi anticipi ci rendono in debito ancor prima di aprire, dopo anni trascorsi ad estinguere mutui.

Quale messaggio rassicurante volete trasmettere ai clienti che torneranno nei vostri saloni e che sono giustamente spaventati dalla possibilità di ulteriori contagi?

Ciò che possiamo dire ai nostri clienti è che non siamo accorti solo da oggi! Nei nostri saloni tali accorgimenti si praticavano da sempre: disinfezione e sterilizzazione sono obbligatori nel tutelare loro e noi stessi da malattie di ogni natura. Si utilizzano da sempre prodotti contro ogni sorta di virus, persino l’HIV e non serviva un decreto per questo! Il virus viaggia nell’aria e perciò sarà obbligatoria la mascherina per tutti. Avremo diverse postazioni igienizzanti, prodotti o macchinari per sterilizzare erano già in auge perciò siamo tranquilli. Dovremo osservare maggiore distanza, evitare il piacevole assembramento dei giorni pieni, fatto di baci abbracci e vicinanza tra di noi. I nostri dipendenti avranno dei protocolli da seguire nel cambiarsi e per le manovre all’entrata e all’uscita di ognuno. Durante tutto il servizio saranno muniti di guanti, mascherina e visiera protettiva,dove ve ne sia necessità. Il vademecum sarà sia per noi che per i visitatori, perché solo la tutela del prossimo ci rende tranquilli. Questo virus è letale e molto contagioso ma calore, sapone ed igienizzanti lo uccidono in un momento, quindi diciamo che gli acconciatori sono i negozi anti-covid per eccellenza! Rispettiamoci per rispettare. Ricordiamoci che Noi, insieme, siamo un ottimo strumento per tornare quanto prima ad una normalità, alla nostra normalità. Sarà come ripartire da zero, dopo due mesi di chiusura, ma NOI SIAMO PRONTI!

Gigliola Marinelli