1.603 guariti, calo dei ricoveri nelle strutture marchigiane
Ancona – Crescono i guariti (da 1.558 a 1.603) e calano i ricoverati (da 1.067 a 1043) per coronavirus nelle Marche. Nelle ultime 24 ore le persone assistite in terapia intensiva sono passate da 108 a 106 e in reparti non intensivi da 495 a 471, in leggero rialzo i ricoverati in semi-intensiva (da 241 a 244) mentre è stabile il numero delle persone in area post-critica (da 223 a 222). Sono i dati dell’ultimo aggiornamento del Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie). Tra i positivi (5.426 su 21.949 tamponi) 2.052 sono in isolamento domiciliare (2.013 il giorno precedente); tra le persone venute a contatto con positivi 7.753 sono isolate in casa (3.363 con sintomi) tra cui 1.158 operatori sanitari. Finora nelle Marche sono state contagiate 22.873 persone. La mappa dei positivi per provincia dà conto di 2.195 a Pesaro Urbino, 1.629 ad Ancona, 837 a Macerata, 363 a Fermo e 254 ad Ascoli Piceno (altri 148 provengono da fuori regione). I decessi fino ad oggi sono stati 728. Nel giorno di Pasquetta sono stati riscontrati nelle Marche 45 nuovi casi di contagio al coronavirus su 436 tamponi esaminati. Un dato, comunica il Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie), che fa salire il numero delle persone positive oltre 5mila, a 5.426 (21.949 i test eseguiti). Il dato è sensibilimente inferiore a quello de giorno precedente, cioè del 12 aprile, in cui con da un numero molto vicino di tamponi (456) erano stati registrati invece 78 casi di positività. Anche a livello grafico si nota un rallentamento della progressione dei contagi.
Qui Fabriano
Complessivamente dall’inizio dell’emergenza a ieri, 13 aprile, ci sono 85 casi di coronavirus a Fabriano, compresi i 21 guariti ufficialmente e 6 deceduti. A Sassoferrato in tutto sono 18 i casi accertati, compresi 8 guariti e 3 decessi. Sette, di conseguenza, le persone che ancora devono sconfiggere il Coronavirus. Tre i casi in tutto a Cerreto d’Esi, compreso un decesso e un guarito; uno a Genga. Uno anche a Serra San Quirico: è un ospite della casa di riposo di Mergo con la residenza ancora nel suo paese di origine. Poco più di 130 le persone in quarantena nei Comuni dell’Ambito 10. Temporaneamente chiusa la Covideria all’ospedale Profili.
ATTIVITA’ CONSENTITE AI SENSI DEL DECRETO DEL GOVERNO 10 APRILE 2020
In base al decreto del Governo del 10 aprile 2020, i cui effetti decorrono da oggi, viene consentita una graduale riapertura delle attività produttive. In particolare, si consente l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di manutenzione, vigilanza e conservazione. Tutte le attività sono tenute al rispetto delle disposizioni attualmente in vigore in relazione all’emergenza epidemiologica in essere, con particolare riguardo ai contenuti del “protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali.
In relazione alle previsioni del decreto si ritiene che siano ammesse:
1) le installazioni e gli allestimenti stagionali necessari per l’apertura degli stabilimenti balneari oltre che di piccoli chioschi già autorizzati, e pertanto senza esecuzione di modifiche o nuove opere, purché le stesse siano svolte all’interno della concessione demaniale marittima senza interferire con spazi pubblici e con l’area di cantiere segnalata e recintata per impedire l’accesso ad estranei;
2) i ripascimenti stagionali e la sistemazione delle spiagge con mezzi meccanici con le medesime modalità operative di cui sopra;
3) le opere minori di cui al D.P.R. 6 giugno 2001 n ° 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” come di seguito indicate:
• attività edilizia libera per piccoli interventi, di cui all’art. 6 del D.P.R. 38/01/2001;
• opere edilizie per le quali è sufficiente la CILA, di cui all’art. 6bis del D.P.R. 38012001.
4) prestazioni di servizio di carattere artigianale rese da terzi per interventi di manutenzione a bordo di imbarcazioni da diporto all’ormeggio.
Il decreto non pone inoltre limitazioni al normale svolgimento delle attività agricole stagionali e di quelle relative agli allevamenti (conduzione superfici foraggere, pascolamento, distribuzione reflui, governo e cura dei capi zootecnici) né allo svolgimento delle attività inerenti alle filiere agro-alimentari, assicurando quindi una continuità dei conferimenti e delle forniture, da parte delle aziende agricole alle imprese di trasformazione agro-alimentare, e il mantenimento dei flussi produttivi di alimenti.
Il D.P.C.M. 10 aprile 2020 ha inoltre inserito tra i codici ATECO consentiti il codice 81.3 “Cura e manutenzione del paesaggio” con esclusione delle attività di realizzazione e consentendo pertanto quanto di seguito indicato:
• cura e manutenzione di parchi e giardini per: abitazioni private e pubbliche, edifici pubblici e privati (scuole, ospedali, edifici amministrativi, chiese eccetera), terreni comunali (parchi, aree verdi, cimiteri eccetera), aree verdi per vie di comunicazione (strade, linee ferroviarie e tranviarie, vie navigabili, porti, aeroporti), edifici industriali e commerciali;
• cura e manutenzione di aree verdi per: edifici (giardini pensili, verde per facciate, giardini interni eccetera), campi sportivi (campi di calcio, campi da golf eccetera), campi da gioco, aree per solarium ed altri parchi per uso ricreativo, acque lacustri e correnti (bacini, bacini artificiali, piscine, canali, corsi d’acqua, sistemi di scolo).
Il DPCM autorizza, altresì, la ripresa delle attività relative alla costruzione di opere idrauliche.
È confermata la piena operatività dei cantieri relativi alla realizzazione di opere pubbliche, finalizzate al ripristino dei danni conseguenti ad eventi alluvionali e, più in generale, alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e alla difesa degli abitati dall’azione del mare.
Le attività di manutenzione e propedeutiche alla consegna dei mezzi navali già allestiti da parte dei cantieri navali ed il loro spostamento dal cantiere all’ormeggio sono autorizzate previa comunicazione al Prefetto ed alla Autorità Marittima competente ed ottenuto l’assenso delle parti sociali.
Report Numero verde regionale
Sono oltre 24mila le telefonate già giunte al Numero verde 800936677 della Regione Marche per informazioni sull’emergenza Covid19, con una media di 579 chiamate giornaliere. I dati sono contenuti nei due Report (riferiti a marzo e aprile) curati dalla Sanità pubblica regionale. Nell’ultima settimana monitorata (dal 31 marzo al 6 aprile) le chiamate ricevute, pari a 2.591, risultano in netto calo sulle precedenti, con una media giornaliera di 370, rispetto a quella settimanale, costantemente superiore a 500. Un andamento che rispecchia l’evoluzione della pandemia in corso. L’attività principale degli operatori del Numero Verde si conferma quella della compilazione delle schede da inviare ai Servizi igiene e sanità pubblica (Sisp) dei Dipartimenti di prevenzione per la presa in carico dei casi segnalati. Fino al 30 marzo il 47% delle telefonate riguardava lo stato di salute della persona e, nel 43% dei casi, il triage telefonico si completava con la segnalazione della scheda del paziente al dipartimento di prevenzione. Nell’ultima settimana i cittadini che hanno contattato il numero verde per motivi di salute sono scesi al 44% e, di queste telefonate, il 55% richiedeva la segnalazione al Sisp. Dal 31 marzo sono state raccolte le schede di 570 persone, con le rispettive informazioni inviate ai competenti Dipartimenti di Prevenzione per l’attivazione della sorveglianza o per avviare indagini diagnostiche. Le telefonate che giungono al Numero Verde riguardano, principalmente, la richiesta di informazioni cliniche. In media, ogni giorno, il 59% degli utenti richiede un consulto medico, spesso su indicazione dello stesso medico di medicina generale o del 118. Tramite triage telefonico, l’operatore valuta il caso e, se rientra nei criteri, lo segnala come sospetto. È evidente, inoltre, un aumento delle richieste di chiarimenti sulle ordinanze regionali e nazionali, mentre, coerentemente allo stato di lockdown su tutto il territorio nazionale, sono diminuite le domande riguardanti gli spostamenti dei cittadini. Dal 15 marzo il Numero Verde ha comunicato alle associazioni interessate (la rete di supporto psicologico, protezione civile e Croce Rossa italiana), i contatti dei soggetti che accettavano o richiedevano supporto psicologico e/o assistenza alla persona: fino al giorno 6 aprile sono state inoltrate 282 richieste di consulto psicologico, con una media di 12 telefonate al giorno con intervento psicologico. Le richieste, da parte di persone non autosufficienti o impossibilitate dalla quarantena a reperire beni di prima necessità, sono state in totale 190, con una media giornaliera di 8 richieste al giorno. Nel complesso, nell’8% delle schede compilate viene accettato il supporto psicologico e nel 5% è richiesta assistenza alla persona. La Regione Marche ha anche attivato il numero WhatsApp 334.6392744 per la comunicazione dei non udenti relative al coronavirus.
Mascherine
Sono 410 mila le mascherine che la Protezione Civile della Regione Marche ha distribuito nelle ultime tre settimane attraverso Confservizi e il fondamentale apporto dei volontari. A Comuni, Prefetture, Polizia provinciale, Tribunali e Forze dell’Ordine sono state consegnate 210 mila mascherine di tipo Montrasio e 160 mila mascherine chirurgiche. Ai lavoratori impiegati nei servizi essenziali (trasporti e rifiuti) sono state assegnate 20 mila mascherine chirurgiche e 20 mila KN95. Queste ultime sono una donazione del Pio Sodalizio Piceno, con il quale ha curato i contatti il presidente dell’Anci Maurizio Mangialardi.
Marco Antonini