EX PALAZZO MERLONI, DEGRADO E SILENZIO DALLE ISTITUZIONI

Fabriano – La lettera di un gruppo di fabrianesi che pone l’attenzione su un locale storico, della città, dove è partita parte della storia del gruppo Merloni. La pubblichiamo integralmente. E’ firmata da Fiorella Possanza e Giovanni Ruggeri, con altri 27 cittadini residenti.

La lettera

Siamo un gruppo di persone residenti nell’area adiacente l’ex Palazzo Merloni, in via Dante 56. Vorremmo approfittare della sua gentilezza per informare la cittadinanza fabrianese sul grave stato di degrado in cui versa la medesima area, con le inevitabili ripercussioni sulla nostra sicurezza e sull’igiene pubblica. L’area interessata comprende l’ex abitazione del Sen. Antonio Merloni, che si affaccia sulla via Dante, e tutto il terreno interno adiacente, dove venne costruito il primo stabilimento, demolito dalla Ditta Edilninno dopo l’acquisto dell’area stessa.
Nel 2008 la medesima ditta, durante la fase di demolizione dello stabilimento e l’inizio delle attività di bonifica, fallì, pertanto la situazione dell’area interessata rimase invariata fino al 2015, anno in cui il Comune di Fabriano approvò l’accordo procedimentale per la ridefinizione urbanistica e funzionale delle aree acquisite mediante il contratto preliminare di compravendita firmato in data 13 ottobre 2014 dalla ditta Magazzini Gabrielli Spa (ex area Edilninno Spa) in via Dante.

Nel 2015 ripresero anche le attività di bonifica gestite dall’Ente Arpam della Provincia di Ancona. Da allora hanno eseguito alcuni interventi dilazionati nel tempo. In tutti questi anni di abbandono l’area interessata non ha subito altro che un inevitabile degrado: una parte del tetto dell’edificio è crollata (visibile con Google Earth); la costante infiltrazione di acqua piovana sta deteriorando i muri portanti, in tal senso è sufficiente vedere lo stato di fatiscenza assoluta del portone principale e della facciata sita in via Dante; nel campo confinante con l’edificio ci sono accumuli di materiale residuo della demolizione interrotta dopo il fallimento ed è cresciuta molta vegetazione, in maggioranza piante infestanti della specie “paradiso”; infine si evidenzia la presenza di grossi ratti e si segnala l’accesso di persone non autorizzate per attività non consone alla sicurezza e igiene pubblica.

Alla luce di tutto ciò, il 18 febbraio 2019 veniva inviata una e-mail (con posta certificata) al Sindaco del Comune di Fabriano e al Curatore Fallimentare per segnalare tali problemi nell’area suddetta, a cui il 19 febbraio 2019 il sindaco rispondeva (con posta non certificata) nel modo seguente: “…si sta procedendo con le operazioni propedeutiche alla bonifica… da parte nostra posso garantire che si sta facendo quanto possibile per fare in modo che le procedure possano svolgersi in tempi congrui, per quanto comunque il nostro ruolo sia del tutto marginale…”. Il successivo 14 marzo 2019 il sindaco rispondeva (questa volta con posta certificata) così: “… per quanto concerne la bonifica stiamo procedendo in base a quanto previsto dalla normativa, ma bisogna tenere conto che in questo caso altri sono gli attori che influiscono sulle procedure e sulle tempistiche…”.

Di fatto, a parte le ultime operazioni di bonifica eseguite nel mese di febbraio 2019, non ci sono stati altri interventi volti alla soluzione delle problematiche segnalate da noi residenti, infatti dal mese di febbraio 2019 ad oggi, vivendo a confine dell’area interessata dalla bonifica, possiamo dire che non abbiamo rilevato alcuna importante e continuativa attività da parte di Arpam o di altri. Considerato lo stallo delle operazioni di bonifica e il continuo degrado dell’area interessata, il giorno 8 ottobre 2019 abbiamo sottoscritto e inviato una e-mail con posta certificata al presidente della Provincia di Ancona, all’Arpam Dipartimento di Ancona, al Sindaco del Comune di Fabriano e al Curatore Fallimentare per segnalare gli stessi gravi problemi di sicurezza e igiene pubblica nell’area ex Merloni-Edilninno in via Dante 56, senza però ricevere risposta da nessuna delle parti interpellate. Come si può facilmente immaginare, stendiamo un velo pietoso sul comportamento di tutti questi soggetti che finora hanno brillato solo per la totale assenza, come se l’area interessata fosse competenza di altri. Fino a quando le cose non precipitano… come noi tutti ci auguriamo che non accada!