IL MOSTRO SILENZIOSO CHE ARRIVA DI NOTTE

di Marco Antonini

Fabriano – Il mostro silenzioso, quello che arriva spesso di notte, quando meno te lo aspetti, è tornato. Il mese di settembre era iniziato da due ore e due minuti e ad inaugurarlo, dopo il periodo delle vacanze, quando la spensieratezza ha sempre la meglio, è stato il terremoto. Stavolta con una scossa piuttosto forte: magnitudo 4.1 con una intensità che non si registrava da tempo. A Fabriano è tornata la paura. Tante le persone che sono state svegliate dal sisma che, prepotentemente, ti ricorda che ormai con lui tocca conviverci. Alcuni sono scesi in strada e hanno dormito in auto. Molti, invece, hanno sfogato la propria rabbia e paura sui social network e passato la notte in bianco. Dal giorno di Ferragosto l’incertezza era tornata dopo che, in tre ore, i sismografi registrarono cinque scosse nel distretto sismico di Fabriano-Genga, tutte con magnitudo tra 2.2 e 2.7. E’ chiaro, ormai, che la sequenza sismica, in questi tre anni di terremoto, tra alti e bassi, non si è mai fermata nel Centro Italia. Tanta la paura con cui bisogna vivere nella zona colpita dai potenti eventi tellurici del 2016. Ieri notte alle 2:02 l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 4.1 con ipocentro a 8 km di profondità ed epicentro 4 km di distanza da Norcia, in Umbria e 13 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e 14 da Accumoli (Rieti). Il sisma è stato seguito dopo pochi muniti da due repliche di magnitudo 3.2 e 2 nella stessa zona ed è stato preceduto domenica sera da altre quattro scosse di magnitudo comprese tra 2.8 e 2 con epicentro vicino Trevi, provincia di Perugia. Le scosse di magnitudo 4.1 e 3.2, in particolare, sono state avvertite in tutta l’Italia centrale. Anche a Fabriano la ricostruzione, procede a rilento, soprattutto quella leggera mentre delle 12 chiese inserite nelle ordinanze 23 e 32 del 2017 domenica 25 agosto è stata aperta l’undicesima struttura dopo i lavori di messa in sicurezza. Situazione più complicata per le abitazioni. Gran parte dei cantieri non sono stati avviati. Ad oggi sono 249 le famiglie (circa 720 persone) che ricevono il contributo Autonoma sistemazione. Gli ultimi 38 sfollati a marzo dell’anno scorso hanno lasciato l’hotel. Sono 600 le ordinanze di inagibilità emesse dal Comune di Fabriano, 400 riguardano la ricostruzione leggera; 200, invece, sono in categoria E, la più grave. Solo 60 i cantieri già aperti.  Da poco è stato dato il via anche a un cantiere per la ricostruzione pesante che coinvolge un immobile inserito in categoria E. Tra le scuole, invece, procede l’iter per la costruzione della nuova scuola primaria a Marischio, mentre si attende la demolizione e successiva ricostruzione della scuola media Giovanni Paolo II, quartiere Pisana.

In caso di terremoto

La Protezione Civile sul suo sito fornisce una serie di consigli da seguire prima, durante e dopo un terremoto. IN CASO DI SCOSSA, PRIMA DI TUTTO IDENTIFICARE POSTI SICURI ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO. Sotto mobili robusti, come per esempio una pesante scrivania o un tavolo. Contro un muro interno. Lontano da dove vetri potrebbero frantumarsi (come nei pressi di finestre, specchi, quadri) o da dove librerie pesanti o altri mobili pesanti potrebbero cadere. All’esterno, lontano da edifici, alberi, linee telefoniche ed elettriche, cavalcavia o autostrade sopraelevate. Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave. Ti può proteggere da eventuali crolli. Riparati sotto un tavolo. È pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso. Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore. Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire. Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.
Rimani lontano da impianti industriali e linee elettriche. È possibile che si verifichino incidenti. Sta lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli. Evita di usare il telefono e l’automobile. È necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi